“Il recente provvedimento approvato alla Camera, che introduce una stretta sulla cannabis light, intende migliorare la regolamentazione del settore ma non affronta adeguatamente le gravi criticità esistenti.
Le indagini hanno rivelato che molte piantagioni di cannabis light, anziché essere conformi, servono come copertura per coltivazioni illegali di marijuana ad alto contenuto di THC. Un esempio recente è il sequestro dello scorso agosto, avvenuto in località Bachixeddu in Sardegna, dove sono state confiscate 3.000 piante e 130 chili di infiorescenze essiccate destinate a usi tessili, ma in realtà utilizzate per la produzione di marijuana illegale.
Le difficoltà nel distinguere tra coltivazioni legali e quelle non conformi sono enormi.
UNARMA chiede con urgenza un potenziamento delle risorse e delle strategie di monitoraggio. È essenziale affrontare l’abuso delle piantagioni legali e contrastare efficacemente l’infiltrazione della criminalità organizzata nel settore della cannabis light.”-così in una nota Antonio Nicolosi segretario generale di UNARMA