Questa Unarma, nell’ ottica di una fattiva collaborazione con le Forze Istituzionali, intende fornire il proprio punto di vista in merito all’annosa questione dell’organizzazione sanitaria delle Forze Armate italiane.
Dal lontanissimo 1644, anno in cui in Piemonte venne organizzato il primo servizio sanitario con le stellette, vi è stata una profonda evoluzione.
Pur tuttavia la normativa che regola questa specifica e vitale realtà è ancora incagliata in una normativa la cui datazione si perde nei libri della storia risorgimentale (più precisamente 28 anni prima della proclamazione della nascita del Regno d’Italia 17 marzo 1861).
Si vuole solo brevemente ricordare che nel corso del 1833, nel regno di Sardegna, venne emanato il “decreto regio del 4 giugno” da parte dell’allora re Carlo Alberto, il quale riconosceva il “Riordinamento del personale e del servizio militare in tempo di pace dell’Armata di terra”, che riguardava anche il servizio sanitario. Con l’unità d’Italia, nel 1861, nacque il Corpo sanitario militare marittimo, mentre nel 1910 fu istituita la scuola di sanità militare marittima.
Nonostante l’entrata in vigore della legge 23 dicembre 1978, n. 833, (la cosiddetta riforma sanitaria), la struttura non è molto cambiata poiché, come si evidenzia, l’architettura della Sanità militare risulta essere ancora pesante ed obsoleta.
Troviamo infatti:
Corpo Sanitario dell’ Esercito: nato nel 1833 sotto il Regno di Sardegna, nel 1998 ha inglobato anche il disciolto Corpo di veterinaria dell’Esercito Italiano, istituito nel 1861, con cui peraltro aveva già avuto vita in comune nel passato;
Corpo Sanitario Militare Marittimo: erede delle tradizioni del servizio sanitario della Regia Marina. Nato nel 1861, oltre a una rete di ospedali militari, disponeva fino al termine della seconda guerra mondiale anche di navi ospedale. Oggi restano l’ospedale militare di Taranto e le Infermerie Presidiarie dislocate sul territorio;
Corpo Sanitario Aeronautico: attivo dal 1938. Si tratta di una complessa struttura da cui dipendono le proposte di impiego del personale sanitario dell’Aeronautica, l’approvvigionamento di materiali e mezzi, la pianificazione finanziaria e l’assistenza sanitaria propriamente detta, compresa la definizione dei requisiti e il controllo dell’idoneità psicofisica del personale della Forza Armata. Negli anni si è specializzato nel volo sanitario e nella Medicina aerospaziale.
Servizio Sanitario Arma Carabinieri: La Direzione di Sanità dell’Arma dei Carabinieri fu costituita nel 1970. Solo quando è divenuta forza armata autonoma nel 2000, si è però dotata di propri ufficiali medici, farmacisti ed odontoiatri, con l’istituzione del Servizio sanitario dell’Arma dei Carabinieri.
Servizio Sanitario di altre FF.PP. ad ordinamento militare: Il Servizio sanitario del Corpo della Guardia di Finanza fu istituito già durante il Regno d’Italia. Riorganizzato nel 2001, è organizzato in infermerie, poliambulatori e altre articolazioni.
L’unico Organo Interforze si individua nell’Ispettorato generale della sanità militare dello stato maggiore della Difesa, elemento di organizzazione competente per la direzione e il coordinamento dell’attività e dei servizi sanitari militari.
È noto che i vari esecutivi che si sono succeduti nell’ arco degli anni hanno provato a mettere mano a questo particolare e delicato problema, senza però alcun risultato tangibile.
Va ricordato che le Forze Armate Italiane sono chiamate, con sempre maggior frequenza ad operare in contesti nazionali ed internazionali, per cui è indispensabile giungere in tempi celeri ad una ridefinizione della struttura sanitaria militare, che deve essere necessariamente al passo con le sfide sempre più impegnative della società moderna
È auspicabile uno svecchiamento della norma, la cui struttura portante è ancora arenata ai moti carbonari.
L’Augurio di questa Unarma è che si esegua una riforma profonda ovvero, una unificazione in prospettiva interforze di tutti i servizi di Sanità militare, perché riteniamo che oggi non abbia alcun senso una sanità per ogni Forza armata. Questo al fine di migliorarne anche l’organizzazione e lo scambio di conoscenze tecniche e professionali, evitando al contempo la presenza di strutture speculari che inevitabilmente causano un dispendio di energie e risorse umane e finanziarie inutili per tutta la comunità. È infine auspicabile, per il benessere di tutti gli italiani, non solo per quelli che vestono un’uniforme, che la nuova struttura sanitaria militare venga aperta anche ai cittadini non militari, che potranno beneficiare dell’altissima preparazione ed esperienza degli ospedali e policlinici militari.
Cordiali saluti.
UNARMA Associazione Sindacale Carabinieri