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UNARMA, NICOLOSI: LE FORZE ARMATE APPARTENGONO AL PAESE SEMPRE 

da | Lug 3, 2023 | News | 0 commenti

Pregiatissimo On Ministro Guido Crosetto,

con la presente mi pregio di trasmetterLe quanto segue:

Genova, un sabato estivo. Un sabato per le famiglie. Un sabato assolato ma che si presenta ricco di appuntamenti per una città “Superba” qual è Genova, il suo Porto Antico, il suo mare. Pranzi di fronte al Bigo, l’ascensore panoramico e ascolti la cliente vicina che ricorda che la Vespucci salperà alle 14.00 circa. Ti guardi intorno, controlli il programma eh si! Ha ragione. Il pomeriggio ligure offre Vespucci e Frecce Tricolori… La prima alle 14 con la sua partenza per il giro del mondo (forse per battere il record di Phileas Fogg, ma sarà difficile scendere sotto gli 80 giorni). Le Frecce alle 14.35. Tutti pronti a vedere lo spettacolo di una nave che va e di una pattuglia che viene. Intanto ti giri intorno e cerchi la Vespucci. La trovi ancorata ma non in vista ai più, ma all’altezza degli ex Magazzini del cotone. Una scelta che renderà impossibile per i cittadini presenti non solo avvicinarsi, ma anche vedere le operazioni di lascio degli ormeggi e le manovre per salpare. Eppure la gente presente ci prova. La Vespucci è un simbolo, un patrimonio di tutti. Alle richieste di cittadini con piccoli bimbi in braccio per vedere il veliero dei sogni impietose transenne si oppongono in un budello qual è quella parte di molo. Una scelta necessaria per motivi non noti e di suprema emergenza? Non lo sappiamo. Di certo celarsi al pubblico non giova alla forza di un simbolo. Ma fa niente. Una signora ci prova ancora e sembra strano che nessuno abbia pensato di trovare un modo adeguato – al netto delle ragioni di cerimonia e sicurezza – di far partecipare la popolazione alla partenza della Vespucci. Alle richieste della signora la risposta che da soldato non vorresti sentire: non si può passare. Si accede solo ad inviti. È un evento “privato”.

Alla fine ti guardi attorno. La scelta logistica ha alcune ragioni nell’osservare che a portata di qualche metro dalla nave vi era la tribunetta per gli invitati e immediatamente dietro i padiglioni degli ex Magazzini del cotone nel quale era organizzato il catering per l’occasione. Una occasione che guardando l’arrivo dell’Ocean Rice e la partenza del giro rosa d’Italia a vela ci si chiede se nave e frecce quindi siano stati cornice di eventi più che essere parti di un condividere collettivo.

Questo, dal momento che era noto l’evento della partenza da Genova della Vespucci per un giro del mondo come ambasciatrice del Made in Italy (ovviamente si spera di conoscere quale aspetto del Made in patria sarà promosso). Eppure, evento privato o meno, non ci ricorda mai abbastanza che stipendi e missioni del personale militare e delle stesse “Autorità” presenti e costi di acquisto, impiego e manutenzione delle navi e degli aerei sono a carico del contribuente. Ci si chiede cosa poteva impedire, pur riservando alle autorità e agli “invitati” i loro riservati posti, di scegliere un attracco diverso affinché la Vespucci, magari salpando dal centro del Porto Antico, salutasse tutte le persone li presenti pronte ad applaudire un simbolo di unità? Alla fine la Vespucci salpa tra applausi lontani di gente qualunque e non solo italiana. Insomma, non permettere alla cittadinanza di partecipare ad una cerimonia lascia sempre un senso di mestizia, di esclusione. Ci si chiede, vista la funzionalità dell'”uso” della Vespucci, che ruolo ha Difesa e Servizi Spa nel promuovere iniziative dei brand FF.AA e fin dove può spingersi con accordi privati, se l’evento è da considerarsi “riservato”, anche fossero regate? Restava ancora una possibilità: le Frecce tricolori. Avrebbero pensato le Frecce a compensare la delusione del mancato saluto alle vele? Ore 14.35; dopo aver effettuato vari passaggi ci si aspettava un epilogo sulla città ma era evidente che tutto era per mare e regata… Un tricolore per la Vespucci ormai in acque libere da tutto e per le vele a cornice del viatico marino. Per la città un passaggio finale lungo costa con un tricolore evaporato molto presto. Ma Ocean Rice ringrazia. Alla fine, un patrimonio di tutti si è trasformato, nei fatti in uno spettacolo per pochi.

Cordialità.

Antonio Nicolosi 

Segretario generale Unarma