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UNARMA MALESSERE DEL PERSONALE, PRESSO LA STAZIONE CARABINIERI DI ROMA-MACAO 

da | Gen 15, 2024 | News, News Locali - Lazio | 0 commenti

AL MINISTERO DELLA DIFESA

SEGRETERIA REGIONALE LAZIO

AL COMANDO GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI

AL COMANDANTE DELLA LEGIONE CARABINIERI LAZIO

OGGETTO: COMUNICAZIONEAISENSIDELL’ART.18BISDELLALEGGE7/08/1990NR.241. MALESSERE DEL PERSONALE, SICUREZZA E SALUTE DEI LAVORATORI SUI LUOGHI E NELL’AMBIENTE DI LAVORO AI SENSI DEL D.LGS 9 APRILE 2008 N.81, PRESSO LA STAZIONE CARABINIERI DI ROMA-MACAO.

Giungono, oramai da tempo, a questa Associazione Sindacale Carabinieri, diverse segnalazioni dalle quali si desumerebbe la verosimile sussistenza di un minor clima di serenità e benessere nell’ambito del Reparto in oggetto, in particolare sembrerebbe che:

– Il Militare di servizio alla Caserma verrebbe impiegato, contrariamente a quanto stabilito dagli art. 312 e 313 del Regolamento Generale dell’Arma dei Carabinieri, assiduamente nella ricezione di denunce e querele, come un normale addetto alla ricezione denunce. Tale impegni abbassano il livello di sicurezza del comando poiché il militare, impegnato a conferire con il denunciante, spesso anche straniero, distoglie ricorrentemente per lunghi periodi l’attenzione nella visione dalle telecamere e dagli atri presenti nella sala d’aspetto, venendo meno alla funzione principale di controllo e sicurezza della caserma, così come indicato dalla pubblicazione P-11 parte terza punto b); situazione aggravata anche dal fatto che spesso il militare di cui sopra parrebbe rimanere anche solo;

– Sembrerebbe che non sempre venga rispettato quanto disposto dalla pubblicazione P-11 in materia di traduzioni di persone fermate e detenuti e che queste all’occorrenza vengano effettuate da solo due militari;

– Seppur sia stato giustamente introdotto il principio indicato dal Comandante Generale e ribadito da tutta la linea gerarchica che i servizi vanno equamente distribuiti tra tutti i militari, sembrerebbe che presso tale Comando, non sarebbe pedissequamente rispettato e che, taluni militari verrebbero favoriti nelle turnazioni rispetto ad altri, venendo esentati dai servizi più gravosi; altresì, troppo spesso ad alcuni militari designati ad essere impegnati nel turno notturno 01:00-07:00 non verrebbe concesso un adeguato tempo per il giusto recupero psicofisico nelle ore precedenti, in particolar modo se alloggiati al di fuori del Comando stesso;

– Viene altresì segnalato una situazione di carenza igienica negli alloggi: infiltrazioni e macchie di umido e muffa nelle camere, spogliatoi e androni del secondo e terzo piano; inoltre, vi sarebbe un solo bagno con doccia in uso a ben otto militari, perlopiù posizionato, in totale mancanza di privacy, dinanzi all’ingresso delle camerate femminili con tutto ciò che ne logicamente deriva.

Considerato che il vero benessere, non deriva semplicemente dall’ambiente di lavoro inteso come luogo fisico, bensì anche dalle dinamiche professionali che si creano tra tutti i componenti di un ente o ufficio, giova evidenziare, anche nell’interesse del servizio, alcuni aspetti che lo sostengono:

 – favorire all’interno dei gruppi di lavoro più ristretti nei quali le persone operano a diretto contatto una piena condivisioni di intenti e di finalità nonché la valorizzazione del contributo fornito da ciascun militare e l’approfondita conoscenza reciproca;

– promuovere l’autostima di ogni militare, valorizzandone le capacità e le potenzialità;

– favorire un clima positivo all’interno dell’ambiente lavorativo;

– creare un legame con i propri dipendenti, facendo sentire la propria empatia e vicinanza e

dimostrando la propria attenzione sugli aspetti riguardanti il servizio e/o personali che vengono constatati e che troverebbero facile risoluzione attraverso un costruttivo dialogo e confronto;

– dimostrare in ogni occasione la propria disponibilità all’ascolto e all’aiuto;

– porre attenzione e mostrare vicinanza nelle occasioni importanti della vita di ciascuno;

– valorizzare il confronto ed il colloquio;

– coinvolgere il personale nei processi decisionali che li riguardano;

 – promuovere la motivazione e il senso di autoefficacia del personale. Tutti fattori che ineludibilmente favoriscono il clima di serenità che dovrebbe regnare nei reparti e tra i militari dell’Arma (Art. 424 R.G.A.).

Grati dell’attenzione che verrà riservata alla presente, confidiamo in una soluzione celere alla problematica sopra esposta, al fine di ripristinare il benessere del personale e la serenità del Reparto in questione.

La Segreteria Regionale Lazio