AL MINISTRO DELLA DIFESA On. Guido Crosetto
AL COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI Gen. C.A. Teo Luzi
Pregiatissimi Ministro della Difesa e Comandante Generale,
quest’oggi mi preme condividere un pensiero che da giorni mi riaffiora nella mente.
Unarma Asc in questi anni, ha impostato la sua azione sindacale con interventi mirati al benessere del personale. Questi interventi hanno come oggetto discrasie segnalate e riferiscono – anche – a disapplicazione delle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro: Ex D.lgv 81/2008.
Pertanto, quanto si tratta di anomalie che possono sfiorare reati, si chiede all’Ufficio Relazioni Sindacali – del Comando Generale – di inoltrare le stesse all’Autorità Giudiziaria competente, sia essa ordinaria che militare. Orbene, negli ultimi tempi da una verifica effettuata – a campione – nelle varie Procure d’Italia, con accessi mirati Ex art.335 C.P.P., per conoscere se da detti interventi fossero scaturiti procedimenti penali nonché, per rendersi disponibili a integrare di persona eventuali fatti attinenti, abbiamo scoperto con stupore, dalle risposte delle Procure interessate, che gli interventi non erano stati trasmessi. Difatti le risposte degli Uffici delle Procure riportano tutti gli stessi concetti: … in merito alle richieste pervenute si prega comunicare se e quando i destinatari delle vostre comunicazioni abbiano provveduto a trasmetterle presso questa Procura. A seguito di queste risposte lo scrivente chiedeva, via e-mail Pec, mettendo in copia l’Ufficio della Procura interessata, all’Ufficio Relazioni Sindacali del Comando Generale, di rispondere alle Procure ovvero, di indicare le date e i numeri di protocollo con la quale erano state trasmesse le note. Questo è avvenuto in continuità per molte e molte volte. Le richieste avanzate, hanno prodotto le seguenti risposte:
1. in relazione ai contenuti delle comunicazioni in riferimento, si partecipa che le stesse sono state inoltrate alle articolazioni dell’Arma competenti. (Si chiede di trasmettere le note, con possibili configurazioni di reato all’A.G., invece le si inoltrano alle articolazioni dell’Arma senza notiziare l’Autorità Giudiziaria);
2. con f.n. 62/10-2 del 29 settembre u.s., dopo ben più di “quattro anni” di attività, si riferiva: questo Ufficio Relazioni sindacali non è preposto a ricevere segnalazioni di notizie di reato o svolgere indagini, rimandando alle articolazioni periferiche competenti di eseguire accertamenti e dopo questi, qualora riscontrino eventuali responsabilità di natura penale, notizieranno l’A.G. competente. Ora la domanda nasce spontanea:
Si trasmettono le note alle articolazioni competenti ovvero a coloro che potrebbero avere disatteso le norme del Codice Penale, chiedendo a quest’ultime di autodenunciarsi qualora riscontrassero anomalie? Ma!!
Dopo questi passaggi, lo scrivente si è visto costretto a presentare degli esposti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, affinché la Spettabile Procura possa accertare se vi sono state delle omissioni.
Premesso ciò, vengo al punto!
Dopo questi incresciosi accadimenti – lo scrivente – quale Segretario generale dell’APCSM Unarma Asc, riferisce di trovarsi in imbarazzo e disagio ovvero, di essere portato a non voler avere alcun rapporto con questo Ufficio Relazioni sindacali, poiché accusa delusione e amarezza per questi atteggiamenti, atteggiamenti che hanno inclinato i rapporti di collaborazione: in questa lunga fase tutti i dirigenti di Unarma Asc lavorano con impegno e abnegazione, liberi dal servizio e si ritiene debbano avere rispetto.
Questa Unarma, continuerà a battersi per il benessere del personale, listando interventi per denunziare le discrasie riscontrate e per la risoluzione di esse. Dette note saranno trasmesse a Codesto Ministero della Difesa che più volte ha dimostrato “terzietà e serietà” nell’approccio con le APCSM.
Cordialità.
Antonio Nicolosi
Segretario generale di UNARMA