+39 06 622 80 320 [email protected]

UNARMA CRITICITÀ PER IL PERSONALE DELL’8º REGGIMENTO CARABINIERI LAZIO 

da | Set 11, 2023 | News | 0 commenti

AL SIG. MINISTRO DELLA DIFESA 

COMANDO GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI 

OGGETTO: Comunicazione ai sensi dell’art. 18bis della Legge 07/08/1990 nr. 241.

Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) “Ponte Galeria” sedente in Roma via Cesare Chiodi. Criticità, sicurezza e benessere per il personale dell’8° Reggimento Carabinieri “Lazio”.

Premesso che, la Segreteria UNARMA dell’8° Reggimento Carabinieri “Lazio” si occupa della tutela del Benessere, della Sicurezza e della Salute dei propri iscritti non che del personale tutto, l’estensore, attraverso il presente comunicato, intende porre all’attenzione di chi legge le gravi sofferenze ed i plurimi rischi cui verrebbero inutilmente esposti i colleghi della Linea Mobile dell’Arma dei Carabinieri e più specificatamente quelli dell’8° RGT Lazio che più degli altri omologhi reparti viene impiegato presso il Centro in oggetto indicato.

Stante quanto potuto apprendere, sembrerebbe che all’interno della succitata struttura vi sia una copiosa, eterogenea e scoordinata presenza di cittadini extracomunitari, gravata da provvedimenti di espulsione dal T.N., non che corredata da un poco rassicurante elenco di precedenti penali e e/o di polizia. Parliamo di soggetti, che per cultura educazione e trascorso apparirebbero intolleranti al vivere civile e poco abituati al rispetto delle leggi italiane e di coloro che sono deputati a farle rispettare.

Le condizioni del Centro in questione apparirebbero fatiscenti, degradanti, disumane ed inidonee a trattenere per periodi così lunghi di permanenza un numero così elevato di individui a causa di presunte criticità strutturali e di sicurezza (infissi deboli e danneggiati, suppellettili non ancorati ed inadatti, spigoli non protetti etc.) ed anche a causa di carenze anche vistose dal punto di vista igienico sanitario (locali lerci, servizi igienici promiscui, etc.).

Per di più, non sarebbero così infrequenti le manifestazioni di cruenta intolleranza tanto fra gli “ospiti” medesimi (soggetti di etnia, cultura ed abitudini spesso in conflitto fra loro) quanto all’indirizzo del personale in uniforme (in special modo i 4 CC incaricati nel servizio interno) ad opera di professionisti organizzati del disordine che minerebbero costantemente la loro integrità fisica e sanitaria.

Questi spregiudicati criminali (sovente in attesa della determina di espulsione o dell’esito del ricorso a siffatti provvedimenti) a volte affetti da patologie psichiatriche, a volte afflitti dai disastrosi effetti dovuti alle dipendenze delle sostanze stupefacenti e/o psicotrope, in più circostanze avrebbero dato prova di non disdegnare, senza pentimenti, di ricorrere all’uso di armi improprie e/o strumenti abilmente trasformati in armi, per attingere (o tentare di farlo) operatori civili ma più frequentemente i militi dell’Arma.

Nonostante le molteplici attività preventive condotte dalle FF.OO. (attività tese a scoraggiare condotte illecite o pericolose), sistematicamente, al verificarsi di episodi dolosi (rivolte, danneggiamenti, aggressioni, atti autolesionistici, etc. ad opera di esagitati) gli Ufficiali e gli Agenti di P.G. rinvengono puntualmente oggetti la cui detenzione nella struttura è proibita, come armi da punta e taglio ottenute attraverso la limatura di altri oggetti.

In base alle segnalazioni ricevute, tali armi sovente verrebbero occultate negli spazi in uso agli ospiti, al verosimile scopo di commettere atti autolesivi ma anche, non di rado, per aggredire, minacciare o intimidire terzi, in primis la Forza Pubblica ed in particolare i 4 componenti dell’aliquota operativa dell’8° RGT Lazio in servizio interno, il cui livello di esposizione al rischio rispetto al resto delle FF.PP. e FF.AA. Presenti è di gran lunga più elevato.

Preme ricordare che il servizio di Ordine Pubblico presso la struttura de qua viene svolto da una aliquota di soli 4 Carabinieri che, in ossequio alla vigente ordinanza della locale Questura (documento non recentissimo e risalente all’anno 2019), devono assolvere a diverse incombenze, fra cui la vigilanza della sezione maschile, l’assistenza agli operatori civili nelle operazioni di accompagnamento degli ospiti all’interno del padiglione (l’infermeria, ufficio del giudice di pace, etc.), in occasione delle rituali terapie, delle udienze, colloqui con i legali, etc.. (Fabio, qui sarebbe il caso di verificare esattamente quanto indicato nell’ordinanza)

Quando l’Ordine Pubblico rischia di essere compromesso, detta ordinanza non prevede l’intervento dell’aliquota dei Carabinieri in servizio interno (aliquota che si ricorda essere formata da soli 4 uomini/donne e che, come sopra specificato, è demandata all’assolvimento di altre mansioni), bensì di una squadra da op (una team formato da 10 operatori di ordine pubblico, in assetto antisommossa ergo munito del prescritto equipaggiamento da O.P., libero da altre mansioni ed impiegabile unicamente in situazioni di disordine) posizionata all’esterno del padiglione.

Per ragioni non note, da svariato tempo, detta squadra operativa di ordine pubblico (solitamente 10 CC della Linea Mobile oppure 10 PS del Reparto Mobile), non è più presente sul sito, pertanto in caso di disordini (anche gravi), l’intervento viene demandato (sarebbe più corretto dire scaricato) ai 4 colleghi CC presenti.

Giova far presente che il Centro in disamina ospita un centinaio e più di individui generando un rapporto agente di polizia/ospite pericolosamente svantaggioso in pregiudizio del primo.

Nell’arco della giornata, in favore degli ospiti della struttura viene garantito per ben due volte, un servizio di “terapia medica” ove viene effettuato trattamento placebo ma vere e proprie cure mediche mediante la somministrazione di psicofarmaci, metadone e farmaci tranquillanti vari.

Le condizioni per nulla rassicuranti dei pazienti imporrebbero la presenza vigile di operatori di polizia, segnatamente dei 4 CC presenti, che oltre a tutelare l’incolumità del personale sanitario all’interno di un ambiente non neutro (una stanza ove con poche difficoltà si può entrare in possesso di strumenti offensivi – forbici, aghi, taglierini, etc) si ritroverebbero a dover gestire anche l’afflusso ed il deflusso degli stessi dalle celle sino all’infermeria e viceversa. Sembrerebbe che nella giornata del 31 Agosto u.s, colpevole esclusivamente di aver svolto il suo compito Istituzionale, nello stemperare immediatamente un inizio di rissa, che avrebbe potuto scatenare problemi ben più seri ed importanti di Ordine Pubblico all’interno dei settori stessi, tra un operatore civile della Ditta Ors presente in loco ed un ospite magrebino I Reparti antisommossa/Ordine Pubblico dell’Arma dei Carabinieri DEVONO OPERARE con le procedure ed impieghi che a loro competono.

Ultimo, dei tanti episodi quotidiani verificatisi ha visto l’essere ferito ad un gomito, con una prognosi di 15 GG salvo complicazioni, un operatore della Linea Mobile Carabinieri.

Le squadre DEVONO essere da 10 (dieci) unità e sono indivisibili, persino in più ortodossi delle dottrine “antiquate” ne devono essere consapevoli. Questi sono addirittura argomenti per tutelare la Salute Incolumità e Vita del Personale, altro che semplice benessere.

L’ASCOLTO da parte dei Vertici, di chi come noi, rappresenta i propri iscritti ed il Personale in genere, sarà per la stessa Scala Gerarchica, foriero di positive e reciproche soddisfazioni.

Già in tempi non sospetti, questa segreteria aveva denunziato la gravità della situazione, senza ottenere il riscontro sperato. Sembrerebbe, che questo stato di cose, ha fatto sì che, in un numero sempre maggiore di appartenenti all’8° RGT Lazio (ma anche agli altri BTG e RGT che si trovano ad essere impiegati presso il medesimo sito), sia maturata la convinzione che la scala gerarchia non abbia preso piena consapevolezza dei concreti rischi che minano la salute e la sicurezza del personale dipendente creando una situazione di malessere che si riverbera anche nella sfera privata.

Tale impressione troverebbe riscontro nella puntuale assenza di iniziative da parte della struttura verticistica che, a fronte delle innumerevoli segnalazioni poste dagli operatori di polizia e tese ad ottenere una cornice di sicurezza più solida, avrebbe unicamente replicato mediante l’esercizio delle attività ispettive ai militari operanti.

Se fosse vero, è opportuno evidenziare che le poche quanto deludenti iniziative attuate dal Comando Arma di appartenenza, in risposta alle innumerevoli segnalazioni (segnalazioni evidentemente lasciate cadere nel baratro del dimenticatoio) effettuate dai Carabinieri in servizio al CPR Roma Ponte Galeria, avrebbero colpevolmente legittimato le condizioni lavorative per nulla dignitose e per di più esponenzialmente pericolose, che ogni giorno vivrebbero i nostri colleghi. Nostro malgrado, risulterebbe evidente come, ancora oggi, la sicurezza del personale, all’interno del complicato universo della Linea Mobile, verrebbe visto come un tema spinoso dal quale prenderne le distanze.

Noi di UNARMA, siamo della ferma opinione che il tema della sicurezza non meriti di essere trattato con sufficienza ma, che debba, inderogabilmente essere trattato con il massimo del rigore. La ricerca di migliori standard di sicurezza per il Carabinieri/lavoratore da parte del datore di lavoro, non dovrebbe esser considerata da quest’ultimo un irrilevante optional del quale se ne può far volentieri a meno, ma un atto dovuto ed un obiettivo da perseguire.

E’ del tutto anacronistico ipotizzare ancora oggi, che si debba continuare a tollerare simili condizioni lavorative e che 4 uomini in divisa debbano essere esposti a sicure situazioni di pericolo per la loro incolumità, ed in particolare ringraziamo gli sforzi fatti degli ultimi giorni, da parte della scala gerarchica che, evidentemente ha voluto dare un segnale forte deciso e di vicinanza, ma ricordiamo a quest’ ultima che nessuna attenzione è stata prestata nei confronti della sicurezza del personale operante nel Cpr di Roma Ponte Galeria, portando tal servizio di Ordine pubblico da nr.04 unitá per ogni turno giornaliero, a nr.05 unità attuali (da pochissimi giorni). Giova ricordare che la “P4” del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, “Procedimenti azione per Carabinieri dell’ Arma dei Carabinieri nei servizi di Ordine Pubblico (Bibbia per la Linea Mobile Carabinieri), prevede nel nucleo quaternario, oltre autista conduttore del mezzo in uso, ulteriori 4 Operatori di Ordine Pubblico, quindi, vi era una forzatura in passato (per circa 15 anni dal momento dell’investitura per il Reggimento Carabinieri Lazio nel servizio citato nella presente), sulla corretta attuazione della stessa, in quanto gli operatori per ogni singolo turno di servizio era il seguente: Nr.03 operatori di ordine pubblico, più nr. 01 autista mezzo in uso.

Considerato il numerico ed il profilo delinquenziale degli ospiti, solo la presenza di una intera squadra da O.P. potrebbe consentire un sereno e sicuro svolgimento del servizio.

E del tutto anacronistico ipotizzare ancora oggi, che si debba continuare a tollerare simili condizioni lavorative e che 4 uomini in divisa debbano essere esposti a sicure situazioni di pericolo per la loro incolumità.

Considerato il numerico ed il profilo delinquenziale degli ospiti, solo la presenza di una intera squadra da O.P. potrebbe consentire un sereno e sicuro svolgimento del servizio.

Sulle condizioni di lavoro creatisi presso il CPR capitolino non si allungherebbe solo l’ombra marcata dell’inerzia della scala gerarchica di questi ultimi anni ma anche una discutibile forma mentis che non potrà essere assolta in futuro e che, a quel che ci viene segnalato, solleva profonde perplessità nel personale della Linea Mobile. Quanto sopra, riflette negativamente sul benessere psicofisico ed economico del personale, quindi, rilevato che tra gli interessi primari di questo Associazione, portatrice di interessi diffusi, vi è la tutela dei diritti soggettivi cui intende salvaguardare, si ritiene necessario, attraverso la presente, richiedere l’intervento di codesto Comando, affinché si possa giungere ad una rapida soluzione della problematica.

Salvis iuribus

La Segreteria Generale della Linea Mobile/Addestrativa.