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UNARMA CRITICITÀ NELLA COMPAGNIA CARABINIERI DI TAGLIACOZZO (AQ)

da | Ott 30, 2023 | News | 0 commenti

AL COMANDO GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI

AL COMANDO LEGIONE CARABINIERI ABRUZZO E MOLISE

Questa UNARMA, attese le continue segnalazioni pervenute, al fine di promuovere e mantenere il benessere fisico, psichico e sociale dei militari nei Reparti, rappresenta quanto segue:

di recente, sembrerebbe, che nell’ambito del Comando Compagnia Carabinieri di Tagliacozzo (AQ), stiamo emergendo sempre più problematiche che deteriorano sensibilmente il necessario benessere del personale.

In particolare viene rappresentato, che le crescenti esigenze per una, sempre maggiore, proiezione esterna dei servizi, così come disposto dal Comando Compagnia attraverso la programmazione periodica, starebbe arrecando, ai Reparti dipendenti – in costante perniciosa carenza di organico – importanti difficoltà. Nella fattispecie, si evidenzia che le disposizioni impartite, seppur legittime nella forma, parrebbero di fatto collidere con le esigenze fisiologiche del personale. Infatti si verifica spesso che il personale dipendente delle Stazioni si trovi nelle condizioni di dover seguire turnazioni in sequenza così detta “in quinta”. Tale circostanza, in concomitanza con altre attività istituzionali e funzionali al Reparto, quali possano essere queste ricezione del pubblico, testimonianze presso i Tribunali, esercitazioni di tiro, manutenzione automezzi, rappresentanze istituzionali, ordine pubblico, ecc., trasformerebbe i turni “in quinta” in turni “in quarta” a causa dell’impossibilità, da parte dei militari, di fruire del riposo settimanale dopo il turno notturno. A tal proposito è opportuno segnalare che alcuni militari, si siano trovati ad accumulare sino 7 (sette) riposi non fruiti. In tal senso, il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri – I Reparto – SM – Ufficio Ordinamento con circolare 90/277-1962 del 30 aprile 2015, ha chiarito inequivocabilmente la natura costituzionalmente riconosciuta del diritto al riposo settimanale. Quanto sopra descritto lascia profondamente perplessi circa la legittimità della situazione, soprattutto alla luce di quanto si trova indicato all’interno dell’allegato esplicativo della circolare n° 548/243-411-3-1950 del 27 luglio 2022 del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri – I Reparto – SM – Ufficio Ordinamento che indica, in modo intellegibile, che il riposo settimanale, qualora vengano effettuate turnazioni “in quinta”, debba ricadere necessariamente nel giorno immediatamente successivo a quello notturno. È inoltre altrettanto chiaro che la turnazione “in quinta” sia consentita soltanto ove siano previsti i così detti “servizi continuativi h 24”.

Altro aspetto che non può essere sottaciuto e che impatta gravemente sul benessere psicofisico del personale, è la conseguente difficoltà di fruire di periodi di licenza ordinaria nonché smaltire quelle relative agli anni precedenti. Per quanto concerne la segnalazione relativa al ruolo “Comandante di Stazione”, vi è da rilevare che, a causa della carenza di organico nei Reparti, questi si trovi spesso a dover fronteggiare, in prima persona, il servizio esterno programmato dalla Compagnia a scapito di tutta una serie di altre attività essenziali, elencate nel dettaglio all’art. 47 capitolo VII del Regolamento generale dell’Arma dei Carabinieri e delle attività di Polizia Giudiziaria delegate dalle A.G.. Sembrerebbe infatti, che a causa di ciò, la Stazione Carabinieri di Morino (AQ) sia stata addirittura autorizzata a chiudere gli uffici al pubblico per più giorni per effettuare il servizio comandato di settore. A proposito di ciò sembra ultroneo rammentare quanto riportato dalla circolare n° 1280/59-3-1987 datata 8 febbraio 2021 del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri – II Reparto – SM – Ufficio Operazioni, dove viene ribadita l’importanza della “Stazione Carabinieri” quale fondamentale tipologia di presidio attivo sul territorio. Altra criticità da segnalare è inoltre quella relativa alla fruizione del trattamento alimentare gratuito “T.A.G.”. In via preliminare sembra opportuno citare la “Pubblicazione N-19” la quale stabilisce che:

Art. 1.1.3.: “Il militare deve essere messo nelle condizioni di fruire di un pasto completo, presso le strutture militari, in modo agevole e decoroso.”

Art. 1.1.5. lett. “b”: “Il servizio vettovagliamento deve essere regolato in modo da consentire l’effettiva fruizione, da parte del personale avente diritto…omissis…….”

Nella fattispecie in esame appare evidente che, nei Reparti dotati di punto cottura che fruiscono del trattamento “T.A.G.” nella modalità a “gestione diretta”, osservare che le proiezioni esterne dei servizi così come disposti, colliderebbero di fatto con la possibilità di fruire del pasto nelle modalità indicate:

Art. 1.1.2. Forme di Vettovagliamento – lett. “a” Gestione Diretta: “confezione e distribuzione dei pasti a cura degli organismi utilizzatori, con impiego di derrate acquistate, in via decentrata, presso fornitori convenzionati dalla concessionaria Servizi Informatici Pubblici (CONSIP S.p.A.) ovvero approvvigionate mediante contratti con le procedure negoziali ritenute più idonee, nel rispetto della normativa vigente. Alla confezione e distribuzione dei pasti si provvede con personale militare e civile del Ministero della Difesa, ove disponibile, fermo restando che è possibile affidare a ditte specializzate le operazioni di pulizia locali, lavaggio stoviglie e attrezzature da cucina.

Non è chiaro quindi come possa ritenersi possibile provvedere a tutte le incombenze necessarie alla regolare fruizione del pasto nei soli 30 minuti di pausa.

A tale scopo sembra opportuno suggerire la possibilità di considerare alternative capaci di rendere più fluida la fruizione del “T.A.G.”, ovvero: “convenzioni con apprestanti civili”, “buoni pasto” oppure, in extrema ratio, il “catering”. Per quanto concerne invece la problematica emersa presso il Nucleo Radiomobile, ove viene disposto il formale rispetto dell’orario del “brogliaccio”, per l’uscita e l’ingresso delle autoradio dalla Caserma per inizio e fine servizio, “pena il ripristino delle turnazioni con orario dispari”, ritenuta dagli interessati assai più sacrificante in termini di recupero della capacità fisica, c’è da puntualizzare che in principio di diritto collida apertamente con le disposizioni specifiche impartite dalla pubblicazione “N-16” dell’Arma dei Carabinieri. In essa è riportato che, il Capo equipaggio, prima di intraprendere il servizio operativo deve eseguire una serie di operazioni tra le quali: “prendere visione dell’ordine di servizio; ritirare le armi di bordo; verificare l’efficienza dei mezzi di collegamento; controllare la dotazione di bordo; focalizzare le caratteristiche del territorio assegnatogli, l’ubicazione degli obiettivi da vigilare, le modalità e le località di attuazione di eventuali posti di controllo o di blocco; verificare gli itinerari generali con il militare autista o altro militare (ove previsto) rendendoli partecipi dell’intero servizio”. Al rientro in sede, debba altresì: “Restituire al Comando le armi di bordo; compilare l’ordine di servizio e gli atti relativi agli interventi effettuati. ”Il militare autista, invece, prima di intraprendere il servizio operativo esterno, deve: “controllare le condizioni generali del mezzo e i livelli dei liquidi motore e carburante”, mentre al termine: “cura la prima manutenzione del mezzo; provvede ad effettuare il rifornimento; segnala eventuali guasti ed anomalie del mezzo; compila tutta la documentazione relativa di propria competenza. Sembra quindi assurdo comprendere come gli orari di ingresso e di uscita delle autoradio dalla Caserma possano effettivamente coincidere con gli orari del “brogliaccio”. Peraltro, c’è da tener conto che in assenza della previsione dell’orario “straordinario”, le operazioni predette debbano necessariamente ricadere nell’orario ordinario. Tanto vale per quanto concerne il vestimento/svestimento dell’uniforme operativa di servizio: si rammenta – a tal proposito – la sentenza della Suprema Corte di Cassazione che certifica che la vestizione/svestizione dell’uniforme debba ricadere nell’orario di servizio.

Vi è infine da segnalare l’ultima, ma non meno importante, problematica riscontrata ossia, quella che parrebbe emergere da una improbabile quanto inappropriata affermazione proferita in sede di rapporto con i Comandanti di Reparto, attinente ai “Sindacati”. In via preliminare è da rilevare che invero, le Associazioni Sindacali Carabinieri “sono” organismi costituzionalmente riconosciuti e come tali costituiti in osservanza delle leggi, nella fattispecie la n° 46 del aprile 2022. Inoltre, vi è da aggiungere, che l’iscrizione all’albo avviene previo rilascio di “Assenso” da parte del Ministero della Difesa. Per quanto accaduto, si fa presente che gli uffici preposti di questa OO.SS. stanno valutando la segnalazione al fine dell’eventuale conferimento d’incarico allo Studio Legale per attività antisindacale.

Quanto sopra viene esposto con l’obiettivo di promuovere una costante armonia e benessere del personale nei Reparti, nonché di costituire un appropriato spunto collaborativo per l’efficientamento e la valorizzazione dell’Arma dei Carabinieri sul territorio.

Antonio Nicolosi 

Segretario generale di UNARMA