AL MINISTRERO DELLA DIFESA
AL COMANDO GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI
OGGETTO: Corso formativo triennale presso la Scuola Marescialli di Firenze. Intervento a titolo collaborativo
Questa Unarma ha recetemente ricevuto diverse lamentele dai propri iscritti neo promossi Marescialli, circa l’iter formativo della Scuola Marescialli.
La formazione dei vicitori di concorso prevede un iter formativo su impostazione universitaria della durata di tre anni, al termine del quale, oltre al grado da Maresciallo, si consegue anche la laurea in “scienze giuridiche della sciurezza” presso la facoltà di Scienze politiche dell’Università degli studi di Firenze.
Scelta condivisibile al passo con i tempi, in virtù dell’evoluzione del delicato lavoro che i futuri Marescialli andanno a svolgere nell’ambito della delicata attività di Polizia Giudiziaria e in prospettiva di ricoprire importanti ruoli di comando e di responsabilità gestionale del personale.
Putroppo abbiamo avuto modo di constare che i neo Ispettori manifestano grosse lacune formative che si palesano nell’utilizzo dei sistemi informatici in uso all’Arma dei Carabinieri (C-PROT circa 1 ora nel modulo d’informatica in 3 anni, SILAC mostrato solo teoricamente, ect). Inoltre nell’utilizzo, per esempio, della Banca Dati Interforze dove è prevista una sola lezione pratica nel triennio. Potremmo fare altri esempi che però evitiamo, per non dilungarci troppo: appronteremo un memorandum che presenteremo al Minsitro della Difesa. Tutto ciò ha dell’incredibile considerando la durata del corso, ben tre anni!!!
Donne e uomini che sacrificano tre anni della loro vita per terminare la scuola impreparati ad affrontare l’attività lavorativa che andranno a svolgere presso i comandi assegnati.
Nell’interloquire con questi giovani, ricchi di speranza e voglia di mettersi in gioco nella nuova realtà che li attende, abbiamo scoperto che in verità l’iter formativo, ovvero il programma di studio durerebbe solamente due anni, perché nel terzo anno – di fatto – gli stessi, a seguito al termine della sessioni d’esame di gennaio, restano quotidianamente a disposzione nella scuola o come scritto sugli orari di corso “a disposizione del comandante di battaglione o di reggimento”, senza più dover seguire le lezioni, ad eccezione di conferenze teoriche. Questo fatidico terzo anno praticamente servirebbe solamente ed esclusivamente alla preparazione della tesi di laurea.
Questa UNARMA resta incredula nell’apprendere tali notizie che preferirebbe non fossero vere, considerando i costi di gestone a carico della Collettività per il mantenimento dei corsisti. Un intero anno con uno scarno programma da seguire colmo di momenti vuoti.
Una domanda nasce spontanea: gli insegnati hanno realmente l’adeguata preparazione per poter illustrare gli applicativi utili alla futura attività lavorativa ?
Ciò premesso, questa OO.SS chiede che si valuti, per l’ultimo anno di istruzione, un cambio di iter formativo basato su approfondimenti meno teorici e più pratici, magari eseguiti direttamente nei Reparti territoriali. Tutto ciò risulterebbe molto più utile, sia per la loro formazione che per i reparti dove andranno ad operare, sicuramente sarebbe più utile che restare un anno chiusi in una scuola a partecipare passivamente a videoconferenze che nulla portano in termini di apprendimento.
La Segreteria Nazionale