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UNARMA COMPARTIMENTO DONNA: MANCATA APPLICAZIONE DELLE ORE RELATIVE ALL’ALLATTAMENTO 

da | Set 26, 2023 | News | 0 commenti

AL SIG. MINISTRO DELLA DIFESA 

AL SIG. MINISTRO PER LA FAMIGLIA, LA NATALITÀ E LE PARI OPPORTUNITÀ

OGGETTO: mancata applicazione parziale o totale delle ore relative ai riposi giornalieri del padre e della madre – cosiddetto allattamento.

Questa Associazione Sindacale Carabinieri UNARMA ha lo scopo di favorire la promozione, la cura e la tutela del benessere del personale, interconnesso quest’ultimo nella sua accezione più ampia e normativamente orientata al “benessere organizzativo”, con cui si intende comunemente la capacità dell’organizzazione di garantire il benessere fisico, psicologico e sociale di tutti i militari. A titolo meramente collaborativo e al primario scopo di mettere a conoscenza codesta amministrazione e consentirle di esercitare il diritto di garantire il benessere e la salute psichica a tutto il personale dipendente, questa Associazione intende rappresentare quanto segue:

Giungono a questa Segreteria numerose doglianze e lamentele da parte di militari, soprattutto donne, le quali, autorizzate alla fruizione dei riposi giornalieri durante il primo anno di vita del figlio – il cosiddetto allattamento – devono scontrarsi più e più volte con i loro comandanti per vedere riconosciuto in toto il siffatto diritto. Nello specifico le lamentele sono indirizzate alla mancata possibilità della militare di poter lei stessa indicare, al proprio comandante diretto, di quali ore di allattamento usufruire, invece di doversi vedere “segnata d’ufficio” quali siano le ore in cui potersi assentare. Nella pratica, la maggior parte non viene interpellata sulle ore da fruire, altre addirittura sono costrette a dover garantire qualche servizio “necessario” in determinati orari prestabiliti, ad esempio dover fare il piantone e l’apertura al pubblico. In tali situazioni, chiaramente non ci sono spazi a dubbi interpretativi: è il Comandante che sceglie le ore.

Lo stesso ahimè avviene altresì per il militare padre, qualora sia stato quest’ultimo, ad essere stato autorizzato ad usufruire di tale permesso. Anzi in taluni casi si evidenza anche una discriminazione vera e propria nei confronti del militare padre, destinatario di tale diritto, come se lo stesso, solo perché ricoprente tale figura, non possa materialmente “provvedere a nutrire il figlio”.

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E’ evidente che si innescano una serie di reazioni a catena per cui i militari, donna o uomo che siano, si trovano in estrema difficoltà, non solo nel non veder riconosciuto tale diritto, nonostante siano stati debitamente autorizzati, ma anche nella corretta applicazione dello stesso: la nutrizione del figlio, materiale ed affettiva, l’organizzazione familiare in cui entrambi i genitori sono lavoratori, dover sempre o spesso interpellare una baby-sitter che è costretta ad adeguarsi ad orari variabili, per non parlare delle famiglie con più figli e non in ultimo, l’assenza sul posto di parenti che possano dare una mano concreta alla famiglia stessa, e così via.

Si vuole tuttavia far presente che quest’associazione vuole rendere note tali problematiche e la natura meramente collaborativa di quanto esposto, sollevando una questione molto diffusa e poco condivisa per cui è assolutamente necessaria una profonda sensibilizzazione ad ampio spettro di tutti i Comandanti di ogni ordine e grado sulle modalità di fruizione delle ore dei militari beneficiari. Nondimeno oltre a ciò, ovvero “fare cosa è previsto” in relazione alle normative vigenti, appare opportuno anche appellarsi al “buon senso” dei Comandanti nella gestione del personale che, il più delle volte, rappresenterebbe un’arma vincente in qualsiasi conflitto di qualsivoglia natura, ancora di più se in relazione proprio alla “famiglia”: sono i nostri figli che rappresentano il futuro e la società che ci sta dinanzi.

In ultimo, ma non meno importante, ci si auspica che tale sensibilizzazione possa essere supportata anche da un lavoro sul personale di tutti i livelli e gradi evitando qualsiasi discriminazione imbarazzante, considerazioni personale prive di contenuto e comunicazioni di facciata anche allorquando è un uomo, il militare beneficiario di tali riposi.

Compartimento Unarma Donna