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UNARMA  ALIQUOTE DI PRONTO INTERVENTO DELL’ARMA DEI CARABINIERI

da | Mag 23, 2024 | News | 0 commenti

AL MINISTRO DELLA DIFESA

AL COMANDO GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI

AL COMANDO DELLA 1^ BRIGATA MOBILE CARABINIERI

OGGETTO: ALIQUOTE DI PRONTO INTERVENTO DELL’ARMA DEI CARABINIERI. INTERVENTO A TITOLO COLLABORATIVO. ANALISI E RICHIESTE.

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All’interno dell’Arma dei Carabinieri le API (Aliquote di Primo Intervento) e le SOS (Squadre Operative di Supporto) sono unità selezionate ed addestrate per affrontare attentati terroristici, vigilare obiettivi sensibili ed offrire immediato supporto in situazioni di emergenza nonché, in caso di necessità, supportare l’Arma territoriale nel corso di particolari servizi di Polizia Giudiziaria contribuendo anche alla lotta contro la criminalità comune e organizzata.

L’attività di ascolto da parte di questa Associazione Sindacale Carabinieri ha raccolto una serie di osservazioni che potrebbero permettere di migliorare quei bisogni segnalati e che per ragione d’essere verranno specificati in una sorta di linguaggio criptico ma chiaro per gli addetti ai lavori, raggruppati secondo le seguenti tematiche:

EQUPAGGIAMENTO E VESTIARIO:

Per quanto riguarda l’equipaggiamento risulta di primaria necessità sostituire l’attuale casco antiproiettile con uno più “performante” che abbia, fermo restante il medesimo livello di protezione balistica, dimensioni ridotte, un cinghiaggio pluriregolabile e la predisposizione per l’alloggiamento di cuffie elettroniche. Quest’ultime da assegnare quale Dispositivo di Protezione Individuale (modulano elettronicamente il suono smorzandolo quando troppo forte proteggendo l’orecchio). Altri dispositivi di cui gli operatori sentono la necessità, allo scopo di rendere più agevole i loro particolare compiti, sono rappresentati da un cinturone tattico dotato di sistema “M.O.L.L.E.” per l’alloggiamento dei necessari accessori e di una cinghia di trasporto a due punti regolabile per l’arma lunga.

L’attuale uniforme degli operatori API/SOS non prevede un pantalone tattico con protezioni integrate il quale risulta assolutamente necessario per preservare le ginocchia degli operatori, da usare in combinazione con la “combat shirt” già in dotazione (questa presenta delle gomitiere integrate). I reparti inoltre non sono ancora stati dotati di una apposita giacca a vento tipo “soft shell” né di specifici stivaletti tattici, necessari a garantire maggior confort e protezione ai militari durante lo svolgimento dei loro particolari compiti.

ADDESTRAMENTO:

L’operatore API/SOS è chiamato a fronteggiare situazioni ed operazioni di emergenza e ad alto rischio per la cui riuscita è fondamentale possedere un’elevata efficienza fisica e mantenere costante l’addestramento alle peculiari procedure tattiche. A tal fine sarebbe quindi auspicabile regolamentare l’addestramento distinguendo quello tattico da quello fisico, tale da svolgere almeno sei ore settimanali di addestramento fisico (da suddividere in tre periodi da 2 ore) ed almeno una giornata di addestramento tattico settimanale a cura del responsabile del reparto (che non siano computabili con i periodi di addestramento congiunto previsto con API/SOS).

RICONOSCIMENTO PROFESSIONALITA REPARTO:

Ai militari delle API/SOS, nonostante il loro delicato e rischioso incarico in qualità di assetti “antiterrorismo”, non viene attualmente riconosciuto alcun tipo di “indennità di rischio”. A questo si aggiunge il fatto che un militare, qualora vincitore di concorso Brigadieri o Marescialli, non ha la possibilità di permanere al reparto ma viene trasferito ad altra unità. Sarebbe quindi auspicabile valutare la possibilità di introdurre una specifica indennità ed prevedere che il militare promosso di grado, analogamente a quanto avviene per altri reparti, possa permanere presso l’API o la SOS e continuare a mettere a disposizione dell’amministrazione le competenze e la professionalità acquisita.

Nel parlare di funzionalizzazione, quanto rappresentato potrebbe essere di apporto per una maggior implemento di quel contesto di sicurezza e benessere di ogni singolo operatore.

Antonio Nicolosi 

segretario generale di UNARMA