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REGGIMENTO CARABINIERI CAMPANIA: “PORTE CHIUSE AL SINDACATO UNARMA”

da | Dic 30, 2023 | News | 0 commenti

AL SIG. MINISTRO DELLA DIFESA

COMANDO GENERALE 

DELL’ARMA DEI CARABINIERI

OGGETTO: Comunicazione ai sensi dell’art. 18bis della Legge 07/08/1990 nr. 241.

Criticità, sicurezza e benessere per il personale dell’10° Reggimento Carabinieri

Campania,” PORTE CHIUSE AL SINDACATO UNARMA”.

In linea con l’incarico riconosciuto a questa segreteria sindacale, ed al fine di farsi portavoce di un malcontento generale e diffuso tra il personale a questa sigla associato, si partecipa quanto segue:

il costante contatto di questa segreteria con i tesserati, nonché varie esperienze personali, hanno portato alla consapevolezza che tra i militari, (nei confronti di cui si ha il dovere della rappresentanza), vige uno stato di malcontento diffuso e perdurante, circa alcune problematiche perlopiù legate a questioni del tanto enunciato e decantato BENESSERE DEL PERSONALE.

La correttezza deontologica che da sempre ci contraddistingue, ci impone, prima di “pensare” di scrivere un comunicato, di cercare la mediazione con i vari dirigenti (a qualsiasi livello); ahimè, nonostante i buoni propositi, non sempre (per non dire quasi mai), tale occasione ci viene concessa. Ergo, siamo costretti nostro malgrado, a mettere nero su bianco, le innumerevoli problematiche che gravano sul personale in servizio al 10° Reggimento Campania.

Si premette che non è intento della presente, entrare in merito alla gestione del personale, né dei servizi, né tantomeno di quanto essere di squisita peculiarità della linea di comando; bensì sensibilizzare chi ha l’incombenza di tale onere, ad una più attenta osservanza di quanto “RACCOMANDATO” dall’Illustre Sig. Comandante Generale – Gen.C.A. Teo Luzi, nella, tanto famosa quanto vittima d’oblio, nota n. 59/101-222-33-1971 datata 27.03.23.

Si riportano nello specifico, le principali problematiche rappresentate a questa segreteria – (se ne colgono solo le piùsignificative):

1. Squadra vigilanza e sicurezza:

straordinàrio agg. [dal lat. extraordinarius, comp. di extra «fuori» e ordo -dĭnis «ordine»

(cfr. ordinarius «ordinario»)]. – 1. a. Non ordinario, che esce dall’ordinario, dal solito, dal normale o dal comune: casi, avvenimenti straordinarî. – * fonte Treccani.

Presso il 10° RGT Campania, il termine straordinario, viene probabilmente confuso con uno dei suoi contrari: normale, regolare, comune, ordinario, usuale, quotidiano.

L’ordinarietà delle sei ore di servizio nei turni della squadra vigilanza e sicurezza, viene ormai consuetudinariamente tramutata nella straordinarietà delle otto ore; il personale di quel nucleo, è ormai “normalmente” – le virgolette non sono un caso – impiegato in turni di otto ore, con non poche problematiche riguardanti il benessere del personale ed il recupero psicofisico tra un turno e l’altro: “non è da trascurare il particolare che si argomenta su quell’aliquota predisposta a garantire LA SICUREZZA dell’intero Reggimento, dalla cui lucidità e prontezza dipendono le nostre vite. Molto spesso ed in maniera assolutamente impropria, la “pillola” della STRAORDINARIETA’, viene indorata (non per chi quella pillola la deve ingoiare) con la famosissima “Esigenza di Servizio”; la domanda è: perché questa “esigenza di servizio” deve gravare SEMPRE sulle spalle dei soliti noti e non sul personale di quegli “uffici fantasma”? (argomento già discusso lo scorso agosto, in una circolare della Brigata, nella quale il Sig. Comandate, ne chiedeva l’eliminazione).

In una direzione diametralmente opposta a quelle che sono state le direttive della predetta circolare, sembrerebbe, che in 1^ Compagnia ci sia addirittura l’Ufficio Istruttori di Ordine Pubblico. (Ufficio istruttori di ordine pubblico!?!?!?!?).

Cambiando argomento, ma rimanendo sempre nell’ordine del personale inquadrato nella Compagnia Comando e Servizi di questo Reggimento, echeggiano forte i sensi di frustrazione ed insoddisfazione tra i dipendenti sia civili che militari del “minuto mantenimento”, ai quali, non solo non viene rivolto il giusto apprezzamento per il prezioso ed encomiabile lavoro svolto, ma spesso sono bersaglio di atteggiamenti “poco consoni – per usare un eufemismo”, lesivi della dignità umana, posti in atto da dirigenti incapaci di empatizzare con il personale subalterno.

2. Mancata concessione e cancellazione dei riposi programmati:

Ormai, all’interno del 10° Reggimento, incombe, la TELEFONOFOBIA – si è dovuto coniare questo neologismo, al fine di poter introdurre il concetto della fobia legata allo squillo del telefono, della quale gran parte del personale soffre. –

Il timore della fatidica telefonata, che, puntuale giunge il giorno prima del riposo o licenza programmata, e, sempre sotto l’egida della già citata ESIGENZA DI SERVIZIO, ha il dirompente effetto di far sparire il nome del malcapitato di turno dalla programmazione della licenza o riposo che sia: “N.B.: già non è normale che riposi e licenze siano concessi il giorno prima … se poi tale DIRITTO è costantemente avvolto da un velo di incertezza, il tutto si fa ancora più grave”.

Ovvio che, tale situazione, non può che tramutarsi in un malcontento generalizzato e diffuso ed in una sempre più scarsa fiducia nell’Amministrazione; non si deve dimenticare il fatto, che, dietro ogni singolo militare c’è una moglie e ci sono dei figli che militari non lo sono, e perciò, non riescono a comprendere il senso di quella costante “esigenza di servizio”, ma ne subiscono gli effetti negativi. Si ricorda che: il benessere del personale; le esigenze del militare; la famiglia; ecc., sono state oggetto di numerose circolari. Cosa, vi impedisce di comprendere che TUTTI hanno esigenze e famiglia!? Cosa, vi dà la presunzione di poter giocare con la serenità altrui?

3. Ripartizione dei distaccamenti più remunerativi:

A tal riguardo, il personale tesserato e non, lamenta il mancato rispetto dei precetti normativi vigenti in materia di equa ripartizione dei servizi: nello specifico, giungono lamentele circa una non equa ripartizione e rotazione dei servizi e dei distaccamenti, sempre più spesso devoluti in favore di una compagnia piuttosto che un’altra, soprattutto, quando questi possono presentarsi come “più remunerativi”.

4. Corso da Operatore di Ordine pubblico.

Non intendiamo tornare in argomento circa il nostro Comunicato del 13 dicembre 2023, ma ci auspichiamo che questa amministrazione trovi al più presto una soluzione per far fronte al disagio subito dal personale; una soluzione potrebbe essere l’emanazione di un nuovo corso per istruttori di ordine pubblico, che, a condizione di una selezione imparziale e rispettosa delle pari opportunità, renderebbe sicuramente giustizia a chi “a torto o ragione”, dalle procedure di selezione del precedente corso, si è visto leso nei propri diritti. Restiamo fiduciosi, ed in attesa di una qualsivoglia azione riparatrice da parte di Codesta Amministrazione.

Al fine di corroborare quanto premesso alla presente in materia di confronto e mediazione con il quadro dirigente, si ricorre nuovamente ad una didascalia, l’etimologia del termine sindacato: SINDACATO, deriva dal greco, da syn insieme dike giustizia… INSIEME e GIUSTIZIA.

Per NOI di UNARMA, spendere parole sul temine giustizia, appare superfluo: “per noi che per la giustizia combattiamo ogni giorno; “insieme” invece, nel nostro impegno quotidiano, significa (insieme al personale), ma anche, quando possibile ovviamente, insieme a chi ha il compito di risolvere le problematiche; l’imbarazzo a cui la scala gerarchica era posta, stante la mancanza dei famosi “decreti attuativi”, oggi non ha più modo di esistere perché questi benedetti decreti sono finalmente noti.

A prescindere dai decreti o no, non è educato chiudere la porta in faccia a chi cerca un confronto, a chi, nel bene e nel male ha l’onore e l’onere della rappresentanza; DA SOLI, non si va da nessuna parte.

Comprendiamo che i cambiamenti non possono essere repentini, sarebbero rivoluzioni altrimenti; comprendiamo che a qualcuno può sembrare strano che un “pincopallino” qualunque possa farsi portavoce di tanti; ma facciamocene una ragione, i sindacati ci sono e presto saranno L’UNICO organo di rappresentanza delle FF.AA., quindi: mediare; dialogare; cercare una soluzione frutto di un sinergico impegno comune, è nell’interesse di TUTTI.

 Salvis iuribus

Roma, 30 dicembre 2023

La presente ai sensi e per gli effetti della Legge 241/90, assume carattere di procedimento amministrativo, nell’ambito del quale, la scrivente Associazione, assume la titolarità di una passione giuridica, in astratto configurabile come interesse legittimo, dal quale ne deriva la possibilità/interesse ad agire in ogni competente sede giustiziale e/o giurisdizionale.

La Segreteria Generale della Linea Mobile/Addestrativa.