AL COMANDO GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI
Con la presente, intendo portare all’attenzione di codesto Comando alcune criticità e richieste di intervento
riguardanti il personale in servizio presso lo Squadrone Eliportato “Cacciatori”, emerse a seguito di numerose
segnalazioni da parte degli iscritti e analisi interne della nostra Segreteria Tecnica.
1. Riassegnazione dei Vice Brigadieri neo-promossi – Mancata omogeneità nell’applicazione delle disposizioni.
Come noto, a conclusione del corso di formazione professionale per Vice Brigadiere, i militari vengono
riassegnati “d’autorità” o “a domanda” presso i Comandi di Corpo di appartenenza, per incarichi conformi al
nuovo status giuridico, secondo quanto previsto dalle linee guida di reimpiego e dalla pubblicazione n. 8.
Tuttavia, riscontriamo che non è prevista la possibilità di riconferma presso lo Squadrone Eliportato Cacciatori,
a differenza di altri reparti specialistici. Ciò appare paradossale, considerato che tale reparto risulta inserito
nella stessa pubblicazione, ed è quindi inspiegabile l’esclusione di fatto di una riconferma “a domanda” per i
Vice Brigadieri già in forza allo Squadrone.
Giova altresì ricordare che, in passato, vi sono stati casi documentati di riconferma al reparto per militari
promossi al grado di Maresciallo, rendendo quindi la prassi attuale disomogenea, nonché penalizzante per chi
ha maturato significative esperienze operative in un contesto ad alta specializzazione.
2. Riconoscimento della qualifica API/SOS per gli operatori dello Squadrone.
Si evidenzia, inoltre, la mancanza di riconoscimento della qualifica API/SOS per i militari dello Squadrone,
nonostante l’iter addestrativo risulti, di fatto, equiparabile nei contenuti e negli obiettivi formativi.
A titolo esemplificativo:
Il corso API/SOS, articolato in 15 giornate addestrative, prevede moduli in tecniche di arresto, autodifesa, tiro,
impiego tattico, tecniche di intervento operativo e primo soccorso.
Il corso addetti allo Squadrone si estende su 40 giornate, comprendendo tiro, combattimento, trasmissioni,
topografia, uso di visori e mezzi speciali, difesa personale e accertamenti intermedi.
Nonostante la maggiore durata e l’alto profilo addestrativo, tale percorso non consente il conseguimento della
qualifica API/SOS, precludendo ai militari del reparto la possibilità di vedersi riconosciute formalmente le
competenze operative che, nella realtà dei fatti, già possiedono e mettono in atto in numerosi contesti, spesso
affiancando o sostituendo unità qualificate API/SOS nei servizi d’istituto.
Si ritiene pertanto necessario un intervento normativo che preveda l’equiparazione automatica o per
equivalenza delle due qualifiche, laddove siano soddisfatti tutti i requisiti formativi e operativi.
3. Proposta di transito del reparto in Brigata – Unificazione delle dipendenze amministrative, logistiche e
disciplinari.
Allo stato attuale, lo Squadrone Eliportato Cacciatori dipende disciplinarmente dal Vice Comandante della
Legione Carabinieri di appartenenza e amministrativamente dalla stessa Legione, con un sistema di gestione
che, alla prova dei fatti, risulta frammentato e a tratti inefficace.
Si propone pertanto il transito del reparto sotto una Brigata, al fine di unificare e accentrare in un unico polo
funzionale le dipendenze amministrative, logistiche, d’impiego e disciplinari. Ciò permetterebbe di ottimizzare
le dinamiche gestionali, eliminando sovrapposizioni e garantendo una maggiore coerenza tra comando e
impiego operativo.4. Apertura dei canali dedicati per le missioni estere
Nonostante la natura specialistica dello Squadrone Eliportato Cacciatori e le elevate competenze acquisite dai
suoi operatori, permangono ostacoli e rigidità nell’accesso alle missioni estere, a differenza di quanto avviene
per altri reparti della linea mobile.
Alla luce dell’addestramento, dell’esperienza e delle capacità operative maturate dal personale del reparto,
UNARMA ritiene inaccettabile la limitazione nei canali di impiego in ambito internazionale, proponendo una
revisione delle attuali procedure selettive, con apertura dedicata ai militari dello Squadrone, al pari degli altri
reparti operativi di proiezione estera.
Conclusioni
Alla luce di quanto esposto, UNARMA richiede con fermezza che vengano:
riconosciuti i diritti e le competenze del personale dello Squadrone;
garantite pari opportunità di crescita professionale e impiego;
adottate soluzioni strutturali per il miglioramento delle condizioni di servizio e valorizzazione del reparto.
La nostra Associazione si rende pienamente disponibile a un confronto istituzionale sul tema, e confida in un
riscontro concreto e costruttivo da parte del Comando Generale.
Con osservanza,
Roma, 7 ottobre 2
Antonio Nicolosi
Segretario Generale di Unarma
