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Oggetto: Segnalazione urgente – gravi criticità nella gestione del vitto e della fornitura di acqua presso l’Ottavo Reggimento Carabinieri “Lazio”. D.Lgs 81/2008.

da | Giu 18, 2025 | News | 0 commenti

AL COMANDO GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI

Si segnala con urgenza due gravi disfunzioni organizzative che stanno penalizzando in modo significativo il personale, soprattutto quello in ferma volontaria e non solo, presso l’Ottavo Reggimento Carabinieri “Lazio” e precisamente:

1. Mancata erogazione del pasto al termine del servizio

È stato segnalato che il personale operante presso il Reparto in oggetto, al termine del proprio turno, quando questo si conclude oltre l’orario di apertura della mensa (ore 14:30), non riceve alcuna forma alternativa di vitto, come i buoni pasto, in contrasto con le attuali disposizioni.

Tale situazione obbliga i militari, spesso giovani e in ferma volontaria, con risorse economiche limitate, a provvedere autonomamente alla propria alimentazione al termine del servizio. Una simile condizione è inaccettabile e lesiva della dignità del personale.

2. Assenza della fornitura giornaliera di acqua

È stata inoltre evidenziata la sistematica mancanza della fornitura quotidiana di acqua minerale (due litri pro capite) per il personale impiegato nei servizi operativi, anche durante giornate caratterizzate da temperature roventi, in violazione delle normative di settore.

Questa carenza espone il personale a potenziali disagi e rischi per la salute, compromettendo il benessere e la funzionalità operativa durante lo svolgimento dei compiti istituzionali.

Tali disfunzioni, oltre a incidere sul benessere fisico, rischiano di compromettere la motivazione del personale e l’efficacia complessiva dei servizi operativi. È fondamentale ripristinare con urgenza condizioni minime di rispetto, tutela e decoro.

Pertanto, si chiede:

  • L’erogazione regolare del pasto o della relativa forma sostitutiva per tutto il personale impossibilitato a usufruire della mensa a causa degli orari di servizio;
  • La distribuzione quotidiana di acqua in quantità adeguata (due litri pro capite) per ciascun militare in servizio;
  • L’attivazione immediata di una verifica da parte degli organi competenti per accertare le responsabilità e garantire il rispetto degli standard minimi di tutela del personale.

Si resta in attesa di un sollecito riscontro e dell’adozione dei provvedimenti necessari.

Cordiali saluti,

Antonio Nicolosi

Segretario Generale di UNARMA