AL MINISTRO DELLA DIFESA
AL COMANDO GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI
Oggi desidero portare all’attenzione dei lettori alcune criticità rilevanti emerse nell’applicazione del FESI 2024, con particolare riferimento alla gestione delle assenze per malattia derivanti da causa di servizio, ovvero dagli infortuni di servizio, e alle modalità di conteggio delle ore riconosciute al personale per il FESI.
Come è noto, il FESI 2024 prevede un tetto massimo di 1680 ore annue riconosciute ai Carabinieri, comprensive delle ore di straordinario. Da questo tetto sono considerate, quali ore di lavoro effettivo, anche le assenze dal servizio per malattia riconosciuta quale SI causa di servizio. In teoria, questa previsione rappresenta una forma di tutela per il personale che, a causa del proprio servizio, si trova costretto ad assentarsi.
In pratica, però, questa distinzione non è ben gestita dal sistema attualmente in uso, generando spesso confusione, mancanza di trasparenza e difficoltà di verifica, sia per il personale sia per i Comandanti.
Uno dei problemi principali risiede nella struttura stessa del sistema di rilevazione: il memoriale elettronico.
Questo strumento, allo stato attuale, non consente di distinguere adeguatamente tra le diverse tipologie di assenza per malattia, così come avviene ad esempio per le cure balneo-termali, e non evidenzia se l’assenza sia stata causata da un evento di servizio oppure no.
Ne deriva una grave mancanza di chiarezza, che mette in difficoltà sia il personale, che non riesce a comprendere il computo delle proprie ore, sia i Comandanti, che non hanno strumenti idonei per verificare e validare correttamente i dati. Difatti i certificati di malattia, ovvero le assenze per malattia quale causa di servizio, vengono inviati direttamente alle Infermerie presidiarie e non al proprio Comando, che viene avvisato solo dei giorni di malattia senza prognosi.
Emerge, quindi, una domanda fondamentale:
Come può un collega sapere con certezza quante ore sono state effettivamente riconosciute, al netto delle assenze giustificate?
Su questo punto sicuramente il Centro nazionale amministrativo dell’Arma troverà il sistema per far comprendere le ore che sono state liquidate al militare, magari attraverso una nota a piè di pagina sullo statino paga, oppure attraverso MyPy.
Ma la cosa ancora più importante è che i dati delle ore lavorate vengono estrapolati dal memoriale elettronico.
Ma se questo non fa alcuna distinzione tra assenza per causa di servizio oppure assenza non da causa di servizio, come possono i Comandanti verificare e certificare, dopo l’istanza del militare, per farsi accreditare queste ore di assenza dal servizio, se le assenze per causa di servizio non sono state correttamente registrate e rendicontate, e se non hanno accesso diretto a tutte le informazioni necessarie?
Difatti, i referti medici, che attestano le motivazioni con la patologia delle assenze, vengono trasmessi esclusivamente alle Infermerie presidiarie, senza alcuna condivisione diretta con i responsabili di reparto o con i Comandanti. In assenza di questa informazione fondamentale, è praticamente impossibile per i vertici dei reparti esercitare un controllo effettivo sull’esattezza delle assenze e rilevare eventuali incongruenze per intervenire in modo tempestivo in caso di errori.
Di fronte a queste problematiche, i colleghi che ricevono le spettanze del FESI, inferiori a quanto atteso, avranno difficoltà a farsi riconoscere le ore di assenza per malattia SI causa di servizio.
Qualora si scrivesse al CNA, queste istanze verranno respinte, poiché il CNA si limita a prendere atto dei dati trasmessi dal memoriale elettronico, senza possibilità di approfondimento o verifica analitica.
Pertanto, poniamo alcune domande che riteniamo imprescindibili per garantire trasparenza, correttezza e tutela dei diritti:
• Come possono i militari conoscere con esattezza il numero delle ore effettivamente riconosciute, al netto delle assenze, in un sistema che non rende espliciti i conteggi e non differenzia le assenze per causa di servizio?
• Come possono i Comandanti esercitare appieno il loro ruolo di controllo e verifica se non dispongono di accesso diretto alle informazioni mediche necessarie a giustificare o validare le assenze?
Queste sono questioni cruciali, che incidono direttamente sulla fiducia nel sistema e sulla dignità del personale.
In conclusione, auspichiamo che si possa avviare un confronto costruttivo volto a migliorare le procedure attuali.
Chiediamo l’adozione di strumenti che garantiscano:
• una maggiore trasparenza nei conteggi delle ore FESI,
• l’accesso controllato alle informazioni da parte dei Comandanti,
• un sistema di monitoraggio che consenta verifiche puntuali, evitando interpretazioni errate o disallineamenti tra i dati.
UNARMA continuerà a vigilare e a farsi portavoce delle legittime esigenze di chiarezza e giustizia per tutti i colleghi.
Cordiali saluti,
Antonio Nicolosi
Segretario generale di UNARMA