AL MINISTRO DELLA DIFESA
AL COMANDO GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI
Dopo il nostro recente intervento sul F.A.P.P. (Fondo di Assistenza e Previdenza) del 30 aprile u.s., continuano
a giungerci nuove segnalazioni.
In particolare, ci è stato riferito che un Comando Stazione Carabinieri della provincia di Cuneo è stato
interessato dalla proposta di una società che ha manifestato la volontà di donare alcuni beni mobili (in particolare arredi), nel pieno rispetto degli articoli 782 e 783 del Codice Civile. La donazione è stata corredata da una dichiarazione che ne attesta la modicità in relazione al patrimonio complessivo del donante. Il Comando di Corpo, dopo un’attenta valutazione della proposta, ha trasmesso all’ente beneficiario e per conoscenza al Comando Generale — i visti positivi e le motivazioni a supporto, esprimendo il proprio parere
favorevole. Nel territorio, l’attività dell’Arma si fonda anche sulla costruzione di rapporti fiduciari e di stima. Per questo, la ditta donante — animata da buoni propositi — si domanda il motivo di questo silenzio prolungato, quasi a
voler suggerire che il gesto non sia stato gradito, o peggio, che si voglia affermare una forma di superiorità. Ci chiediamo, e con noi molti altri: di cosa si occupano concretamente gli uffici del F.A.P.P.? L’azione quotidiana della nostra Benemerita non può e non deve essere svilita da ritardi ingiustificati o da
messaggi ambigui. Una buona amministrazione si fonda sull’efficienza, sulla trasparenza e sulla capacità di rispondere con celerità, specialmente quando vi sono atti di generosità da parte del tessuto produttivo locale.
Occorre superare passaggi burocratici obsoleti e vetusti: non siamo al di sopra dei cittadini, e vanno evitati atteggiamenti di quella che potremmo definire “tronfiaggine”.
Ci auguriamo una risposta rapida e concreta: quanto sollecitato non è solo un atto formale, ma
un’opportunità per dimostrare che il rispetto per il territorio e i suoi protagonisti è reale e reciproco.
Cordiali saluti.
Roma, lì 4 maggio 2025
Antonio Nicolosi
segretario generale di Unarma