L’interrogazione si concentra sulle recenti tensioni tra il Ministero della Difesa e quattro associazioni sindacali dell’Arma dei Carabinieri, a seguito delle critiche rivolte al piano anti-caporalato della Ministra Calderone.
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Al Ministro della Difesa
Per sapere – premesso che:
In data 24 agosto u.s., il quotidiano Il Fatto ha pubblicato un articolo dal titolo “Criticano Calderone: 4 sindacati militari nei guai”.
Nell’articolo si sostiene che la Ministra Calderone, irritata dalle critiche rivolte al suo piano di contrasto al caporalato da parte di quattro Associazioni Professionali a Carattere Sindacale tra i Militari (APCSM) — SIM CC, USIC, UNARMA e USMIA — tutte riferite all’Arma dei Carabinieri, abbia sollecitato una linea d’azione rigida da parte del Comando Generale dell’Arma e dello Stato Maggiore della Difesa nei confronti di queste sigle sindacali, ipotizzando persino la revoca dell’accreditamento o la cancellazione dall’albo di tali associazioni riconosciute, lasciando così privi di tutela quasi 30.000 Carabinieri iscritti a questi sindacati.
Tale azione potrebbe arrecare danni irreparabili e rischia di deteriorare ulteriormente i rapporti tra gli Stati Maggiori, il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e tutte le sigle sindacali rappresentative, influenzando negativamente l’intero comparto militare.
Si chiede di sapere se il Ministro sia a conoscenza delle problematiche segnalate e
quali misure intenda adottare per ridurre le tensioni in corso, al fine di evitare contenziosi che potrebbero ripercuotersi sul personale dell’Arma dei Carabinieri.
Se non ritenga opportuno emanare una direttiva meno restrittiva e più flessibile, che non risulti eccessivamente punitiva e autoritaria nei confronti delle APCSM. Si chiede al Ministro di fare luce sulla circolare M_DA0D32CC REG 2024 0140497 del 14/6/2024 di SMD-UGAG in ottemperanza alle disposizioni che riguardano ad esempio le guarintigie sindacali o per ultimo le visite delle APCSM presso le strutture che andrebbero in contrasto con quanto emanato dalla legge 46/2022 all’ex art. 6 in quanto tutto ricondurebbe ai soli dirigenti di livello nazionale o periferico aereale non inferiore a quello regionale e di fatto escludendo le cariche sottostanti ma regolarmente elette e previste dallo statuto di ogni associazione