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OGGETTO: Richiesta di revisione della circolare n. 944001-1-/T-16/Per. Mar. datata 09 febbraio 2010 – Ricongiungimento del coniuge lavoratore – Disposizioni concernenti i trasferimenti.

da | Dic 4, 2025 | News | 0 commenti

AL MINISTRO DELLA DIFESA

AL COMANDO GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI

Questa Unarma desidera sottoporre alcune considerazioni in merito alla Circolare in oggetto richiamata e tuttora vigente, concernente il ricongiungimento familiare del personale coniugato o convivente. Pur essendo stata adeguata al contesto storico in cui fu redatta, la disciplina risulta oggi non più pienamente coerente con l’evoluzione dell’Istituzione, dell’ordinamento e dell’organizzazione del lavoro intervenute negli ultimi quindici anni.

1. MUTATO CONTESTO ISTITUZIONALE E SOCIALE

Al momento dell’emanazione della Circolare, la presenza di personale femminile contava circa il 20% di quello attuale. L’assetto odierno è profondamente diverso: la componente femminile è significativamente aumentata, il quadro delle pari opportunità è stato ampliato e le forme di convivenza giuridicamente riconosciute si sono evolute. Non può sfuggire, inoltre, un incremento delle richieste di ricongiungimento familiare.

Una disciplina concepita per un contesto ormai superato rischia di non riflettere adeguatamente:

✓ L’evoluzione culturale e organizzativa dell’Arma;

✓ Le attuali esigenze di conciliazione tra servizio e vita familiare;

✓ La maturità professionale del personale, pienamente consapevole dei propri doveri e responsabilità.

2. RIGIDITÀ DELLE LIMITAZIONI RELATIVE AL SERVIZIO NELLO STESSO STABILE

La previsione di misure di cautela quando due appartenenti all’Arma costituiscono un nucleo familiare è comprensibile se prestano servizio nello stesso Reparto. Tuttavia, le limitazioni attualmente previste dalla Circolare appaiono eccessive, estendendosi a situazioni in cui non emergono concreti rischi di interferenze professionali.

È infatti preclusa la compresenza nella medesima struttura in reparti operativi, mentre la disciplina risulta paradossalmente più permissiva in ambiti – quali nuclei comando o uffici con funzioni amministrative e valutative – dove eventuali condizionamenti sarebbero teoricamente più ipotizzabili.

Tale impostazione appare, quindi, sproporzionata rispetto al livello di professionalità e correttezza che caratterizza il personale dell’Arma.

3. PROFESSIONALITÀ, ETICA E RESPONSABILITÀ COME GARANZIA DI IMPARZIALITÀ

Gli appartenenti all’Arma sono costantemente formati e richiamati ai doveri istituzionali, ai principi etici e alle norme in materia di conflitto di interessi. Il giuramento prestato alla Repubblica rappresenta la garanzia più solida di imparzialità e correttezza, ben più efficace di divieti preventivi generalizzati che non tengono conto delle circostanze specifiche.

4. ESIGENZA DI AGGIORNAMENTO DELLA CIRCOLARE

Si richiede pertanto una revisione organica della Circolare affinché:

✓ Risulti allineata alla realtà attuale dell’Istituzione;

✓ Tenga conto delle esigenze familiari odierne;

✓ Resti immutato il divieto ai coniugi/conviventi di prestare servizio nello stesso reparto, ma venga abrogato il divieto di lavorare nello stesso stabile, indipendentemente dal fatto che quel reparto abbia o meno una marcatura operativa.

È opportuno sottolineare che il personale appartenente al Ruolo Forestale non è stato investito dalla presente Circolare, essendo questa stata emanata nel febbraio 2010, prima che il Corpo Forestale dello Stato, mediante il Decreto Legislativo n. 177 del 2016, fosse assorbito dall’Arma dei Carabinieri. Tuttavia, si evidenzia che i “colleghi forestali conviventi” che condividono l’ambiente lavorativo – e sono numerosi – hanno sempre esercitato le proprie mansioni con serenità e professionalità, senza mai creare alcuna problematica di sorta.

Un aggiornamento della disciplina costituirebbe un segnale concreto di attenzione verso il personale e un passo significativo verso una gestione più moderna, razionale ed equilibrata dei rapporti di servizio.

CONCLUSIONI

Non si richiedono deroghe o privilegi, ma un adeguamento normativo ispirato ai principi di equità e ragionevolezza. L’Arma è profondamente cambiata, così come la società e le esigenze operative: è auspicabile che anche le norme interne evolvano coerentemente.

Si evidenzia, infine, come la Circolare preveda restrizioni stringenti per coniugi e conviventi senza contemplare, tuttavia, disposizioni analoghe per i parenti di primo grado, i cui legami – per loro natura – sono permanenti e potenzialmente idonei a generare interferenze non meno rilevanti di quelle ipotizzate per le coppie.

Premesso quanto sopra, si richiede un incontro urgente con il Signor Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, al fine di affrontare le criticità sopra menzionate.

Nel restare in attesa di un cortese riscontro, si porgono i più distinti saluti.

Antonio Nicolosi

Segretario Generale di Unarma