+39 06 622 80 320 [email protected]

RELAZIONE SUL FENOMENO DEI SUICIDI NELLE FORZE DELL’ORDINE (2023–2025)

da | Nov 29, 2025 | News | 0 commenti

A cura di: Emilio Taiani

Data: 29/11/2025

1. Premessa

Il recente e tragico caso del Comandante della Stazione Carabinieri in sede vacante, Mar. Marco Lomagistro, rinvenuto senza vita presso la caserma di Tursi (Matera), riporta all’attenzione pubblica un fenomeno che, da anni, affligge silenziosamente le Forze dell’Ordine: l’aumento dei suicidi tra il personale in servizio.

La presente relazione ha l’obiettivo di:

  • offrire un quadro aggiornato del fenomeno nel triennio 2023–2025;
  • analizzare le principali cause e i fattori di rischio;
  • proporre misure urgenti e strutturali di prevenzione;
  • avanzare raccomandazioni utili alle istituzioni competenti.

2. Dati aggiornati 2023–2025

Il monitoraggio ufficiale dei suicidi nelle Forze dell’Ordine è attualmente frammentato e privo di una banca dati centralizzata. Tuttavia, attraverso le principali inchieste giornalistiche, osservatori indipendenti e comunicati sindacali, emerge un quadro chiaro e preoccupante.

2.1 Anno 2023

  • Le principali fonti riportano circa 39 suicidi complessivi tra Forze Armate e Forze di Polizia.
  • L’Arma dei Carabinieri è, come ogni anno, una delle realtà più colpite.

2.2 Anno 2024

  • I monitoraggi sindacali e giornalistici indicano un numero di casi ancora più elevato, con stime che arrivano a circa 50 suicidi nel corso dell’anno.
  • Il fenomeno interessa tutte le divise, con particolare incidenza tra personale giovane o con pochi anni di servizio.

2.3 Anno 2025 (dato parziale)

  • Nei primi mesi dell’anno sono già stati segnalati numerosi episodi, tra cui il recente caso del Comandante Lomagistro.
  • La tendenza statistica lascia prevedere un andamento simile agli anni precedenti.

3. Analisi delle cause e dei fattori di rischio

Dalla comparazione dei casi emergono alcuni fattori ricorrenti.

3.1 Stress operativo

  • Turni prolungati, carichi di lavoro pesanti, imprevedibilità operativa.
  • Contatto quotidiano con violenza, emergenze e situazioni traumatiche.

3.2 Cultura interna e stigma

  • Persistente timore di dichiarare disagio psicologico.
  • Paura di ripercussioni sulla carriera o sulla valutazione di idoneità al servizio.

3.3 Mancanza di strumenti psicologici adeguati

  • Assenza in molte sedi di sportelli psicologici indipendenti.
  • Accesso al supporto percepito come non realmente “protetto”.

3.4 Isolamento personale e professionale

  • Difficoltà nel conciliare vita privata e vita operativa.
  • Senso di solitudine emotiva, soprattutto nei giovani militari trasferiti lontano da casa.

3.5 Accesso alle armi

  • La disponibilità dell’arma di ordinanza aumenta il rischio e la letalità dei gesti impulsivi.

4. Conseguenze istituzionali e sociali

Il fenomeno non rappresenta solo una tragedia personale e familiare, ma anche:

  • un problema di sicurezza interna per la gestione delle armi;
  • un impoverimento dell’organico e perdita di professionalità;
  • un fallimento del sistema di tutela psicologica dei servitori dello Stato;
  • un danno d’immagine istituzionale e un calo di fiducia da parte dei cittadini.

5. Proposte di prevenzione

Alla luce dei dati emersi, si ritiene indispensabile adottare interventi su due livelli: misure immediate e misure strutturali.

5.1 Misure immediate

  1. Sportello psicologico H24 anonimo e indipendente, accessibile da ogni sede tramite telefono e videochiamata.
  2. Campagna interna anti-stigma, con comunicazione ufficiale che chiarisca che chiedere aiuto non riduce l’idoneità al servizio.
  3. Diffusione di materiale informativo uniforme in tutte le caserme.
  4. Sospensione volontaria e protetta dell’arma di ordinanza in caso di disagio, senza penalizzazioni né note disciplinari.

5.2 Misure strutturali

  1. Creazione di un Servizio Nazionale di Psicologia per le Forze dell’Ordine, indipendente dalle gerarchie operative.
  2. Screening periodico del benessere psicologico per tutto il personale.
  3. Formazione obbligatoria per comandanti e responsabili sul riconoscimento dei segnali di rischio.
  4. Tavolo interministeriale permanente (Interno – Difesa – Salute) per monitoraggio e coordinamento.
  5. Sistema di raccolta dati nazionale, trasparente e aggiornato annualmente.

6. Conclusioni

Il fenomeno dei suicidi nelle Forze dell’Ordine rappresenta una vera e propria emergenza silenziosa. Il caso del Comandante Lomagistro non può essere archiviato come episodio isolato, ma va interpretato come un ulteriore segnale che il sistema di tutela psicologica del personale necessita di una revisione profonda.

È compito delle istituzioni, dei vertici e dei rappresentanti del personale intervenire tempestivamente per:

  • salvare vite,
  • garantire dignità al servizio,
  • restituire sicurezza e serenità a chi ogni giorno tutela i cittadini.

Un intervento immediato non è solo necessario: è un dovere morale.

7. Allegati (opzionali)

  • Rassegna dati 2023–2024 provenienti da osservatori giornalistici e sindacali.
  • Elenco dei principali protocolli psicologici adottati in altri Paesi europei.
  • Modello di poster informativo per caserme e sedi operative.

Fonte e note finali

Il materiale contenuto nella presente relazione è frutto di dati disponibili al pubblico, raccolti tramite stampa, inchieste giornalistiche, raccolte sindacali e osservatori indipendenti.

Ringraziamo tutti coloro — testate, sindacati, operatori — che con il loro impegno contribuiscono a far emergere un fenomeno che altrimenti resterebbe troppo spesso invisibile.