L’interrogazione presentata dall’On. Ascari richiama l’attenzione su due recenti e tragiche vicende che hanno coinvolto un giovane carabiniere e una comandante forestale, inserendole nel più ampio e preoccupante fenomeno dei suicidi tra il personale in divisa. La richiesta parlamentare che riportiamo integralmente sollecita verifiche interne, misure urgenti di supporto psicologico strutturato e un monitoraggio costante del benessere del personale.
ASCARI. — Al Ministro della difesa, al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che:
il giorno 20 luglio 2025, un giovane carabiniere di soli 22 anni si è tolto la vita nel garage di casa mentre era in licenza. Il militare, originario della capoluogo molisano, si sarebbe suicidato con la propria pistola d’ordinanza. Il gesto, ancora inspiegabile nelle motivazioni ufficiali, si colloca in una tragica sequenza di suicidi all’interno dell’arma dei carabinieri e delle forze dell’ordine;
pochi giorni prima, il 16 luglio 2025, la comandante forestale Laura Grillo, 28 anni, è stata trovata senza vita nella caserma dei carabinieri forestali di Radda in Chianti (Siena). Anche in questo caso, l’ipotesi prevalente è quella del suicidio con l’arma di servizio;
questi drammatici episodi si inseriscono in una lunga e preoccupante scia di suicidi tra le donne e gli uomini in divisa, che da anni colpisce tutte le forze armate e di polizia italiane, senza che si sia mai avviata una riflessione strutturale e politica su scala nazionale;
sindacati, associazioni e osservatori indipendenti da tempo denunciano il carico emotivo, le pressioni gerarchiche, l’isolamento professionale e la mancanza di supporto psicologico all’interno delle caserme e delle sedi operative, soprattutto per il personale più giovane;
l’attuale assetto del supporto psicologico interno alle forze armate e di polizia si basa su strumenti insufficienti, su base volontaria e non strutturati, e troppo spesso con accesso ostacolato da stigma culturali e timore di ripercussioni sulla carriera;
la recente militarizzazione del corpo forestale dello Stato e l’inserimento di personale non addestrato a dinamiche operative ad alta esposizione emotiva, come accaduto nel caso della giovane Laura Grillo, hanno aggravato il disagio interno;
il silenzio istituzionale e la mancanza di una risposta sistemica rischiano di disincentivare la fiducia tra il personale in divisa e le istituzioni che dovrebbero proteggerlo –:
se siano a conoscenza dei casi sopra citati e se intendano avviare verifiche interne sui contesti di servizio, le condizioni lavorative e psicologiche in cui operavano i militari deceduti;
se e quali misure urgenti intendano adottare per garantire un supporto psicologico strutturato, continuo, gratuito e anonimo a tutto il personale in divisa, con percorsi obbligatori e strumenti di prevenzione attiva;
se non ritengano necessario assumere iniziative di competenza, in ordine al fenomeno dei suicidi nelle forze dell’ordine e nelle forze armate, al fine di accertare eventuali criticità organizzative, culturali o strutturali che contribuiscono a tali tragedie;
se intendano promuovere un monitoraggio costante sul benessere psico-sociale del personale, con l’istituzione di osservatori indipendenti, e attivare una campagna nazionale contro lo stigma legato alla richiesta di aiuto psicologico tra i militari e le forze dell’ordine.
(4-05761)
Di seguito, la risposta del Ministro della Difesa.