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COMUNICATO SINDACALE

da | Ago 31, 2025 | News

Oggetto: Diniego dell’assegnazione delle camere

Un’analisi critica è un esame approfondito e valutativo di un testo, un’opera o un argomento, volto a comprenderne la qualità, la validità e le implicazioni attraverso un giudizio informato e motivato. Essa richiede un processo attivo di lettura, scomposizione del contenuto, individuazione dei concetti chiave e valutazione della logica e delle assunzioni sottostanti, al fine di giungere a conclusioni originali e coerenti.

Purtroppo, in merito alla recente questione del diniego dell’assegnazione delle camere per alcuni carabinieri raffermati abbiamo riscontrato, dove il problema esiste, una carenza di analisi critica da parte di alcune sigle sindacali e colleghi, nonché decisioni poco ponderate o mal consigliate.

Da una parte, Unarma ha sin da subito contestato l’approccio adottato, ritenendolo prematuro, azzardato e affrettato, anche perché l’autorizzazione all’uso della camera è per sua natura temporanea e può essere revocata in qualsiasi momento. Il diniego, invece, è un ordine diretto a lasciare la camera – o, nella migliore delle ipotesi, un invito a trovare una sistemazione alternativa nel breve termine.

Dall’altra, alcune sigle hanno sostenuto tali provvedimenti non per il bene dei colleghi – che dovrebbe essere la ragion d’essere dell’azione sindacale – ma per meri motivi di contrapposizione sindacale o per allinearsi acriticamente con il datore di lavoro, forse nella speranza di rientrare tra i “favoriti”.

Una corretta analisi critica avrebbe portato a riconoscere che Unarma è stata l’unica a opporsi al diniego dell’assegnazione delle camere, mentre altre sigle, sostenendo tali decisioni, hanno di fatto legittimato un pericoloso precedente, che potrebbe tradursi in una revoca generalizzata all’uso delle camere con scarso preavviso, a danno dei militari.

Finché le restrizioni hanno colpito i colleghi più deboli – carabinieri appena raffermati, spesso privi di esperienza, consapevolezza e conoscenze – la questione è stata trattata con superficialità. Ma quando Unarma ha evidenziato le criticità della gestione, le disparità di trattamento e le incoerenze nei criteri adottati, il castello di sabbia costruito da alcuni ha iniziato a sgretolarsi. Ciò che veniva liquidato con sarcasmo, oggi si rivela per quello che è: un grave errore di gestione.

Se qualcuno ha ricevuto l’ordine di liberare la camera con scarso preavviso, la responsabilità non è certo di Unarma, che anzi aveva previsto questo “effetto domino” e tentato di prevenirlo. La responsabilità è di chi ha adottato provvedimenti affrettati e di chi li ha sostenuti senza esercitare una ponderata analisi critica, contribuendo così ad alimentare una dinamica dannosa.

Unarma riconosce pienamente il problema oggettivo della scarsità di camere disponibili e che il diritto all’occupazione spetti esclusivamente ai carabinieri in ferma volontaria. Tuttavia, in considerazione delle consuetudini consolidate – che prevedono l’utilizzo delle camere anche come spogliatoi o per brevi soste – abbiamo proposto fin dall’inizio una pianificazione ordinata e graduale, che prevedesse:
​•​L’individuazione delle camere effettivamente utilizzate come spogliatoio e la loro razionalizzazione (fino a una ogni due o tre carabinieri);
​•​La revoca dell’assegnazione per coloro che già beneficiano di un alloggio di servizio;
​•​La riassegnazione progressiva delle camere in base a criteri oggettivi e trasparenti.

Questo è il ruolo di un sindacato serio: sostenere le scelte giuste, anche quando sono impopolari, e non quelle più comode o opportunistiche.

Abbiamo espresso con chiarezza la nostra posizione e continueremo a farlo in ogni sede.

Ufficio stampa Unarma