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OGGETTO: Richiesta urgente di intervento strutturale in materia di custodia dell’arma individuale e del munizionamento.Applicazione del D.Lgs. 81/2008 e normativa vigente.

da | Ago 2, 2025 | News

AL COMANDO GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI

AL MINISTRO DELLA DIFESA

La scrivente Organizzazione Sindacale UNARMA – Associazione Sindacale Carabinieri, nell’esercizio delle proprie prerogative statutarie e istituzionali volte alla tutela dei diritti e della sicurezza dei lavoratori in uniforme, segnala con carattere d’urgenza la necessità di un intervento risolutivo e strutturale volto a sanare le gravi e persistenti criticità organizzative inerenti alla custodia dell’arma individuale e del relativo munizionamento, rilevate in maniera sistematica e generalizzata presso numerosi Reparti dell’Arma su tutto il territorio nazionale.

In particolare, il personale associato ha reiteratamente rappresentato, anche tramite segnalazioni formali, l’impossibilità materiale di consegnare l’arma presso le armerie di reparto, a causa della mancata presenza continuativa del personale incaricato alla ricezione (nella maggior parte dei casi il Comandante di Reparto), soprattutto durante i turni notturni e nelle fasce orarie di montaggio/smontaggio del servizio.

Tale situazione obbliga di fatto il personale a ricorrere a soluzioni estemporanee, non previste da alcuna norma di settore né coerenti con criteri minimi di sicurezza, esponendolo a rischi operativi e responsabilità personali sproporzionate rispetto al contesto organizzativo garantito dal datore di lavoro pubblico.

A tal proposito, si richiama quanto disposto dalla Pubblicazione A-1 “Armi e addestramento al tiro” – Parte Terza, Capitolo 12, punto 1, lett. c):

“Il militare consegnatario dell’arma ne è l’unico responsabile e, pertanto, deve adottare tutte le misure necessarie per assicurarne l’efficienza ed evitarne lo smarrimento o la sottrazione.”

Tale principio non può tuttavia considerarsi assoluto, né applicato prescindendo dalle condizioni logistiche, strutturali e procedurali poste in essere dall’Amministrazione. In assenza di strumenti idonei, spazi adeguati e direttive operative coerenti, non può ritenersi imputabile al singolo lavoratore la responsabilità per eventuali mancanze derivanti da carenze sistemiche riconducibili all’organizzazione del lavoro.

A supporto, si richiama la piena applicabilità al comparto Difesa e Sicurezza del D.Lgs. 81/2008, in particolare:
• Art. 2, c.1, lett. b): definizione di datore di lavoro estesa alle amministrazioni pubbliche;
• Art. 15, c.1, lett. b) e c): obbligo di eliminazione/riduzione dei rischi alla fonte;
• Art. 18, c.1, lett. z): obbligo di garantire formazione e istruzioni adeguate;
• Art. 28, c.2: valutazione di tutti i rischi, inclusi quelli organizzativi.

A ciò si aggiunge l’obbligo generale di cui all’art. 2087 c.c., che impone al datore di lavoro pubblico l’adozione di tutte le misure necessarie a garantire l’integrità fisica e la personalità morale del lavoratore.

Richiami giurisprudenziali:
• Cass. Civ., Sez. Lav., sent. n. 4321/2021: “Il datore di lavoro pubblico, al pari di quello privato, è tenuto ad adottare tutte le misure necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale del lavoratore […]”
• T.A.R. Lazio, Sez. I bis, sent. n. 2619/2022: “L’Amministrazione militare è tenuta a predisporre tutte le misure organizzative e logistiche idonee a consentire al personale l’adempimento degli obblighi normativi e regolamentari […]”
• Cass. Pen., Sez. I, sent. n. 41475/2014: “La responsabilità per la perdita o sottrazione dell’arma grava sul militare consegnatario, solo ove non siano state adottate tutte le cautele oggettivamente esigibili rispetto alle condizioni ambientali e operative.”

Inoltre, l’arma in dotazione – pur assegnata individualmente – resta patrimonio dello Stato. La sua corretta gestione e sicurezza ricade sull’Amministrazione, la quale deve predisporre sistemi idonei di custodia, conformi a legalità, efficienza e responsabilità amministrativa.

Alla luce anche dei recenti furti di armi individuali, che hanno causato gravi conseguenze sia per la sicurezza pubblica che per i militari coinvolti, emerge con forza l’urgenza di predisporre strumenti tecnici e normativi adeguati, a tutela del personale e della collettività.

Pertanto, la scrivente Organizzazione Sindacale CHIEDE:
1. L’adozione immediata di misure strutturali, omogenee e vincolanti a livello nazionale, volte a:
• Garantire la disponibilità continuativa di sistemi di custodia idonei per arma e munizionamento;
• Dotare ogni Reparto di armadi corazzati individuali, chiudibili, tracciabili, in aree presidiate e accessibili H24;
• Emanare direttive operative chiare, valide a livello nazionale, per la gestione dell’arma individuale fuori servizio;
• Superare la discrezionalità dei singoli comandi, fonte di disomogeneità e di potenziali responsabilizzazioni improprie.

L’assenza di tali misure costituisce violazione degli obblighi di sicurezza previsti dal D.Lgs. 81/2008, oltre che lesione della dignità e sicurezza del lavoratore in uniforme.

Confidando in un intervento tempestivo e risolutivo, si resta in attesa di formale riscontro.

Roma, 2 agosto 2025

Allegati:
Riferimenti normativi
Proposta tecnica: Standardizzazione nazionale della custodia dell’arma individuale

Antonio Nicolosi
Segretario generale di Unarma