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Oggetto: Impiego improprio dei Militari di Servizio presso le Caserme Capoluogo Benessere del personale – Violazioni normative

da | Lug 18, 2025 | News

AL COMANDO GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI

In considerazione delle numerose e pressanti segnalazioni che continuano a pervenire quotidianamente a

questa Organizzazione Sindacale, si rappresenta come, in un quadro ormai sempre più diffuso e generalizzato,

ai Militari di Servizio presso le Caserme Capoluogo delle Stazioni Carabinieri vengano sistematicamente

richieste attività che nulla hanno a che vedere con i doveri istituzionali propri del servizio d’istituto.

Nello specifico, si segnala come sia ormai divenuta prassi consolidata impiegare tali militari in compiti del

tutto estranei alla loro funzione principale, quali ad esempio: approntamento della corrispondenza, ricezione

di denunce di ogni genere, predisposizione di C.N.R. e altre attività burocratiche che nulla hanno a che vedere

con la loro precipua funzione primaria, ossia di garantire la sicurezza della Caserma e la gestione dell’accesso

del pubblico (art. 309 – 310 -311 -312 -312 R.G.A.).

Tale situazione, frutto in alcuni casi dello stato di necessità derivante dalla cronica carenza di personale e

dall’aumento esponenziale delle incombenze burocratiche, determina inevitabilmente una grave alterazione

del corretto impiego del personale e una distorsione delle disposizioni normative di settore.

È necessario ribadire con fermezza che il Militare di Servizio alla Caserma Capoluogo riveste un ruolo di

primaria importanza sotto il profilo della sicurezza dell’infrastruttura militare e della corretta ricezione del

pubblico, e non può e non deve essere distolto da tali fondamentali compiti con l’assegnazione di attività

aggiuntive e improprie.

Inoltre, si evidenzia che l’abitudine di ricevere denunce e atti giudiziari in ambienti non idonei sotto il profilo

della privacy e della sicurezza, quali il corpo di guardia o altri locali destinati ad altre funzioni, costituisce una

grave violazione delle normative vigenti. Tale prassi si pone in contrasto sia con il D. Lgs. 196/2003 (Codice

in materia di protezione dei dati personali) sia con il Regolamento UE 679/2016 (GDPR), che impongono di

garantire la tutela della riservatezza delle persone che si rivolgono all’Arma per sporgere denuncia o esporre

fatti delicati. Ricevere denunce in ambienti privi dei requisiti minimi di riservatezza e sicurezza non solo

espone i militari a responsabilità personali, ma lede gravemente il diritto alla privacy del cittadino.Si ricorda, inoltre, che l’esposizione sistematica dei militari a tale mole di incarichi impropri e incoerenti

rispetto alle loro mansioni istituzionali genera un carico di stress che si traduce in una evidente violazione

dell’art. 28 del D. Lgs. 81/2008, il quale impone all’Amministrazione di valutare e prevenire i rischi da stress

lavoro-correlato, adottando tutte le misure necessarie a tutela della salute psicofisica del personale.

Non può, dunque, passare sotto silenzio come questo impiego distorto del personale comporti un ingiusto

aggravio di responsabilità, esponendo i militari a rischi concreti derivanti da possibili errori o omissioni nello

svolgimento di compiti, con potenziali ripercussioni di natura disciplinare, amministrativa e penale.

Per quanto sopra esposto, questa Organizzazione Sindacale chiede con fermezza un immediato intervento al

fine ricondurre l’impiego del personale di servizio alla caserma nei limiti delle funzioni proprie e istituzionali

previste dalla normativa vigente, adottando ogni misura necessaria.

In difetto, questa O.S. si riserva di valutare ogni ulteriore iniziativa, anche in sede giudiziaria, a tutela dei

diritti e della dignità dei lavoratori rappresentati.

Ci si pone, infine, il legittimo dubbio, ossia se tali criticità siano realmente note ai vertici dell’Istituzione e, in

particolare, se il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, alla luce della sua prolungata assenza dalle

fila operative determinata dal lungo trascorso presso il Ministero della Difesa, sia pienamente consapevole

delle gravi realtà che continuano ad affliggere il quotidiano dei Carabinieri impegnati nelle realtà periferiche

territoriali.

Roma, 18 luglio 2025

Antonio Nicolosi segretario generale di Unarma